Riceviamo dall’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani”
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Ultimi aggiornamenti di rilievo:
Gli ultimi dati disponibili sull’efficacia vaccinale complessiva negli USA, relativi al periodo marzo-agosto 2021, evidenziano una efficacia del 93% per il vaccino Moderna, dell’88% per il vaccino Pfizer/BioNTech, e del 71% per il vaccino Janssen (pag. 45)
Dal rilevamento settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità al 15 settembre risulta che il completamento del ciclo di vaccinazione garantisce una protezione del 76,9% contro la diagnosi di positività, del 93,1% contro l’ospedalizzazione, del 95,4% contro il ricovero in terapia intensiva, del 95,7% contro il decesso. Tra gli over 60 non vaccinati, il rischio di infezione è maggiore di quasi cinque volte rispetto a chi ha completato il ciclo vaccinale, di dieci volte di ospedalizzazione, di 22 volte di entrare in terapia intensiva, e di 13 volte di decesso (pag. 45)
Un articolo su Lancet Infectious Diseases fa il punto su un tema molto dibattuto: la capacità dei vaccini attualmente approvati di rallentare o bloccare la diffusione del virus, e gli studi in corso per mettere a punto vaccini a somministrazione orale o intranasale che creino una immunità a livello di mucose, bloccando in questo modo la trasmissione del virus (pag. 47)
Al termine di un esperimento realizzato negli USA, nel corso del quale alcune scimmie sono state vaccinate col dosi crescenti del vaccino Moderna e successivamente infettate, si è riscontrata negli animali vaccinati una produzione di anticorpi in misura proporzionale alla dose, e una replicazione virale significativamente ridotta e fortemente correlata ai livelli degli anticorpi. Si è notato infine che per ridurre la replicazione virale nelle vie aeree inferiori è sufficiente un livello di anticorpi più basso rispetto a quello che serve per proteggere le vie aeree superiori (pag. 50)
La commissione consultiva della FDA sui vaccini ha votato a favore della somministrazione di una terza dose del vaccino Pfizer agli over 65 che hanno completato il ciclo vaccinale da più di sei mesi (pag. 51)
Il Comitato per i prodotti medicinali per l’uso umano (CHMP) dell’EMA ha ha concluso l’analisi dei dati relativi al rischio di trombocitopenia a seguito di vaccinazione con AstraZeneca, ribadendo che non vi sono elementi che permettano di identificare particolari fattori di rischio di questa sindrome a seguito della vaccinazione, e mantenendo quindi la propria raccomandazione di continuare a somministrare la seconda dose del vaccino AstraZeneca tra le 4 e le 12 settimane dopo la prima (pag. 52)
L’OMS, il Fondo Monetario Internazionale (IMF), la Banca Mondiale (WB) e l’organizzazione mondiale per il commercio (WTO), a seguito di un round di incontri di una task force multilaterale con i maggiori produttori di vaccini, hanno dichiarato che, nonostante la disponibilità di vaccini sia ormai sufficiente, si corre il rischio di non riuscire a raggiungere l’obiettivo di vaccinare almeno il 40% della popolazione mondiale entro la fine del 2021 (pag. 54)
Negli USA la Food and Drug Administration ha ampliato l’autorizzazione emergenziale per l’utilizzo a scopo profilattico del cocktail di anticorpi monoclonali bamlanivimab/etesevimab della Lilly in soggetti che sono stati esposti al virus e che sono ad alto rischio di progressione verso la malattia severa, l’ospedalizzazione e il decesso (pag. 68)
Sono in deciso miglioramento i dati epidemiologici pubblicati dalla cabina di regia Ministero della Salute-ISS per la settimana 6-12 settembre. Diminuisce da 64 a 54 l’incidenza settimanale dei casi positivi per 100.000 abitanti, e il numero di riproduzione Rt passa da 0,92 a 0,85. Stabili con tendenza al ribasso le percentuali di occupazione dei posti letto in area medica (7,2%) e in terapia intensiva (5,8%) (pagg. 74-76)
Nel corso del Consiglio dei Ministri del 16 settembre, il Governo ha emanato un decreto-legge che istituisce dal 15 ottobre l’obbligo del green pass per tutti i lavoratori del settore pubblico e privato (pag. 78)
Una ricerca sui virus isolati nelle prime settimane della pandemia ipotizza che i due ceppi principali del virus (A e B) potrebbero non essersi evoluti l’uno dall’altro, e che quindi vi potrebbero essere stati due eventi di trasmissione del virus dall’animale all’uomo (pag. 4)
I ricercatori dell’Institut Pasteur hanno individuato coronavirus assai simili al SARS-CoV-2 tra i pipistrelli che vivono nelle caverne del Laos settentrionale, la cui proteina spike ha la stessa capacità di legarsi efficacemente con il recettore umano ACE2 del SARS-CoV-2 La scoperta costituisce una ulteriore prova a favore della tesi che il virus sia arrivato all’uomo dai pipistrelli ferro di cavallo, direttamente o per il tramite di un animale intermedio (pag. 6)
Secondo i risultati di una ricerca realizzata ad Abu Dhabi, nel corso della quale alcuni cani da esplosivo sono stati addestrati a riconoscere la presenza del virus nel sudore delle persone, i cani riuscirebbero ad individuare i casi positivi con un margine di errore inferiore a quello dei tamponi molecolari (pag. 27)
Negli USA il NIH (National Institute of Health) ha avviato, con un finanziamento di 470 milioni di dollari, un progetto, donominato RECOVER, per studiare le cause e le caratteristiche del “long Covid”, ovvero la persistenza per molti mesi dopo la fine dell’infezione di sintomi come dolore, mal di testa, affaticamento, “brain fog”, mancanza di respiro, ansia, depressione, febbre, tosse cronica e problemi di sonno (pag. 31)
Il vaccino iraniano a proteine Razi Cov Pars del Razi Vaccine and Serum Research Institute passa in fase 3 di sperimentazione clinica (pag. 36)
Il Vietnam approva l’utilizzo del vaccino cubano a proteine Abdala messo a punto dal Centro de Ingeniería Genética y Biotecnología (pag. 38)
Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” – I.R.C.C.S.
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