Riceviamo dall’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani”
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Ultimi aggiornamenti di rilievo:
Una ricerca realizzata dall’Università di Tokyo conferma l’elevata resistenza sia ai sieri dei convalescenti che a quelli dei vaccinati con Pfizer della variante mu (B.1.621), isolata per la prima volta in Colombia a gennaio 2021 e presente con basse prevalenze nel continente americano ed in Europa (pag. 8)
Per verificare l’efficacia del vaccino Pfizer sulle donne incinte, in Israele poco meno di 11.000 donne incinte vaccinate sono state abbinate ad altrettante non vaccinate con le medesime caratteristiche demografiche e cliniche. Dai dati è emersa per le vaccinate una efficacia del 96% per le infezione di qualunque tipo, e del 97% per le infezioni con sintomi documentati: valori assai elevati ed assolutamente in linea con l’efficacia stimata nella popolazione generale (pagg. 45-46)
Da una analisi condotta negli USA tra il 15 gennaio 2020 e il 28 giugno 2021 sulle cartelle cliniche elettroniche di oltre 105.000 donne in gravidanza, di cui il 14% circa vaccinate, non è alcuna differenza statisticamente significativa per quanto riguarda il tasso complessivo di aborti spontanei tra vaccinate e non vaccinate (pag. 46)
Su 969 pazienti ricoverati con diagnosi di positività nel policlinico dell’Università di Yale tra il 23 marzo e il 1 luglio 2021, 172 avevano ricevuto almeno una dose di vaccino, e 54 erano completamente vaccinati. Di questi, solo 14, di età media superiore agli 80 anni, hanno sviluppato la malattia in forma severa; quattro di essi sono stati ammessi in terapia intensiva, tre sono deceduti (pag. 48)
L’OMS ha chiesto di estendere sino alla fine del 2021 la moratoria sulla somministrazione delle terze dosi, richiesta dapprima sino a ottobre, in modo da consentire a tutti i paesi di vaccinare almeno il 40% della propria popolazione (pag. 50)
Pubblicato l’ottavo rapporto di sorveglianza sui vaccini COVID-19 dell’AIFA. Nel periodo 27 dicembre 2020-26 agosto 2021 sono state segnalate 91.360 sospette reazioni avverse di qualunque tipo su 76.509.846 somministrazioni, pari a 119 casi su 100.000 somministrazioni. Di queste, 12.600, pari a 16 casi su 100.000, sono state classificate come gravi, ma solo per 3.909, pari al 31%, la reazione è sicuramente correlabile alla vaccinazione. I decessi complessivi sono stati 555 (0,73 per 100.000), ma quelli sicuramente correlabili con la vaccinazione sono stati 14 casi pari a 0,18 casi fatali per milione di somministrazioni vaccinali (pag. 51)
Come già avvenuto con il vaccino Jahnson & Johnson, l’EMA ha segnalato la possibilità di un legame causale tra il vaccino AstraZeneca e la sindrome di Guillain-Barrè, ed ha quindi deciso di aggiungerla alla lista degli effetti indesiderati rari nelle informazioni sul prodotto di questo vaccino (pag. 52)
Migliorano per la seconda settimana consecutiva gli indicatori epidemiologici rilevati dalla cabina di regia Ministero della Salute – Istituto Superiore di Sanità. Nella settimana 30 agosto – 5 settembre l’incidenza è scesa da 74 a 64 casi settimanali per 100.000 abitanti, e il numero di riproduzione Rt è passato da 0,97 a 0,92. In lieve aumento gli indicatori di pressione sulle strutture assistenziali: l’occupazione dei posti letto nelle aree mediche è passata dal 7,3% al 7,4%, quella delle terapie intensive dal 5,7% al 5,9% (pagg. 74-75)
Con un decreto legge del 10 settembre il governo ha esteso l’obbligo del green pass sino al 31 dicembre 2021 a chiunque acceda, a qualunque titolo, nelle strutture educative, scolastiche, di formazione professionale e delle università. Il decreto estende inoltre l’obbligo di vaccinazione a tutto il personale, anche di ditte esterne, che a qualunque titolo operi nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie, assistenziali (pagg. 76-77)
Dall’analisi di oltre 40.000 ricoveri e più di 20.000 visite al pronto soccorso di persone di età superiore ai 50 anni tra il 1 gennaio e il 22 giugno 2021 negli USA, è emersa una efficacia del vaccino dell’89% contro l’ospedalizzazione e del 90% nei confronti del ricovero in terapia intensiva (pag. 44)
Dal rilevamento settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità all’8 settembre, il completamento del ciclo di vaccinazione garantisce una protezione del 77,3% contro la diagnosi di positività, del 93,4% contro l’ospedalizzazione, del 95,7% contro il ricovero in terapia intensiva, del 96,3% contro il decesso. Tra gli over 60 non vaccinati, il rischio di infezione è maggiore di quasi cinque volte rispetto a chi ha completato il ciclo vaccinale, di dieci volte di ospedalizzazione, di 20 volte di entrare in terapia intensiva, e di 13 volte di decesso (pag. 45)
Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” – I.R.C.C.S.
Via Portuense 292 – 00149 Roma
