Riceviamo dall’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani”
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Ultimi aggiornamenti di rilievo:
Uno studio di follow-up realizzato in Gran Bretagna su una settantina di pazienti pediatrici che erano stati ricoverati prima di maggio 2020 per MIS-C, la Sindrome Multi-Infiammatoria Sistemica che colpisce un piccolo numero di bambini che hanno avuto l’infezione Covid-19, ha dato risultati rassicuranti: nella maggioranza dei pazienti la malattia si è risolta positivamente, senza significativi strascichi a medio o lungo termine (pag. 17)
Uno studio realizzato negli USA su pazienti di malattie infiammatorie croniche che assumono farmaci immunosoppressori ha dimostrato che circa il 90% dei pazienti ha sviluppato dopo il vaccino contro il SARS-CoV-2 gli anticorpi specifici anti-S, ma i livelli degli anticorpi rimangono particolarmente bassi nei pazienti che assumono corticosteroidi o sono sottoposti alla terapia di deplezione delle cellule B (pag. 47)
Due ricerche coordinate dal Ministero della Salute israeliano forniscono evidenze a supporto della somministrazione di una terza dose; la prima ricerca, condotta su tutta la popolazione israeliana vaccinata prima del 1 giugno, ha riscontrato un significativo incremento dei casi sintomatici tra le persone che avevano completato l’immunizzazione a gennaio o febbraio, in particolar modo per gli over 60; la seconda ricerca, che ha seguito dal 30 luglio al 22 agosto oltre 1,1 milioni di israeliani over 60 eleggibili per la terza dose, ha dimostrato che a 12 giorni di distanza dalla terza dose il rischio di infezione si era ridotto di undici volte, quello di malattia severa di dieci volte (pag. 50)
Sulla base della considerazione che l’obiettivo della vaccinazione deve essere la difesa della popolazione contro la malattia grave, l’ECDC ha ribadito che non vi è al momento la necessità urgente di somministrare un richiamo alle persone che hanno completato il ciclo vaccinale. La somministrazione di una ulteriore dose deve invece essere presa in considerazione per le persone che a causa di un sistema immunitario indebolito hanno mostrato una risposta limitata al vaccino, come per esempio coloro che sono stati sottoposti a trapianto d’organo (pag. 50)
Ulteriori evidenze dell’assoluta inefficacia dell’idrossiclorochina nel trattamento del Covid-19. Una rassegna di tutti gli studi randomizzati presenti in letteratura ha infatti evidenziato che questo farmaco, oltre a non ridurre il rischio di infezione se somministrata a scopo profilattico o dopo una esposizione ad una persona infetta, non riduce il rischio di ospedalizzazione per i pazienti con Covid-19 moderato, e non riduce il rischio di ricorso alla ventilazione assistita per i pazienti ospedalizzati (pagg. 57-58)
Uno studio terapeutico sull’utilizzo dell’opaganib, farmaco investigazionale antitumorale, su pazienti Covid-19 ospedalizzati, ha evidenziato una riduzione del ricorso alla ventilazione assistita ed un accorciamento dei tempi di dimissione, ma nessun effetto sulla mortalità (pagg. 59-60)
Una ordinanza del ministero della salute proroga sino al 25 ottobre le misure di contenimento attualmente vigenti, basate sulla suddivisione in fasce di colori diversi in base all’andamento epidemiologico delle Regioni (pag. 76)
Una ricerca condotta in Germania ha dimostrato che la presenza di cellule T che reagiscono ad un particolare peptide presente sia nel SARS-CoV-2 che nei coronavirus umani può derivare da una infezione da SARS-CoV-2 o da vaccinazione, ma può anche risalire ad una precedente infezione di un altro coronavirus umano. La presenza di queste cellule si è rivelata correlata con la produzione più o meno rapida di anticorpi IgG contro la proteina spike del virus, accelerando la risposta immunitaria all’infezione da SARS-CoV-2 (pagg. 24-25)
L’Intelligence USA, chiamata dal Presidente Biden a raccogliere tutte le evidenze disponibili sull’emersione del SARS-CoV-2, ha indicato come causa più probabile l’esposizione umana ad un animale infetto avvenuta in Cina nell’area di Wuhan intorno al mese di novembre 2019, mentre l’ipotesi di un incidente di laboratorio è considerata meno probabile. Il rapporto dell’Intelligence USA ritiene inoltre che il virus non sia stato sviluppato come arma biologica, né che sia stato geneticamente modificato (pag. 5)
il Messico approva l’utilizzo del vaccino cinese a virus inattivato Sinopharm (pag. 38)
Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” – I.R.C.C.S.
Via Portuense 292 – 00149 Roma
