Riceviamo dall’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” —
TUTTE LE INFO CHE DESIDERATE DALL’ISTITUTO SPALLANZANI DI ROMA a questo link: https://www.inmi.it/comunicazioni
Ultimi aggiornamenti di rilievo:
A Sidney e nello stato australiano del Nuovo Galles del Sud le multe per chi contravviene alle regole del lockdown sono state innalzate da 1.000 a 5.000 dollari australiani, pari a circa 3.100 euro, come deterrente per le frequenti violazioni delle regole del lockdown attualmente in vigore e la cui conclusione è prevista per il 28 agosto, anche se sono elevate le probabilità che il periodo venga prolungato, soprattutto se il numero dei casi rimarrà sostenuto e non dovesse aumentare significativamente la percentuale dei vaccinati, che al momento è di poco superiore al 20% (pag. 71)
La mutazione P681R potrebbe essere una delle cause principali della accresciuta contagiosità della variante Delta. In un esperimento realizzato dall’Università del Texas i ricercatori hanno riportato l’aminoacido presente nella posizione 681 al valore che aveva nel ceppo originario del virus, riscontrando una significativa riduzione della capacità di replicazione del virus mutato, a livelli inferiori rispetto anche alla variante Alfa (pagg. 10-11)
Una circolare del Ministero della Salute riduce a sette giorni la quarantena per i vaccinati che siano contatti stretti di casi positivi confermati, e dispone misure più stringenti, sia per l’isolamento dei positivi che per la quarantena, nel caso in cui l’infezione sia stata determinata dalla variante Beta (pag. 21)
Un gruppo di ricercatori dell’Università statale di Milano ha condotto una analisi retrospettiva sui tamponi oro-faringei e sulle urine dei casi sospetti di morbillo raccolti tra agosto 2019 e febbraio 2020 nell’ambito della rete di sorveglianza integrata morbillo e rosolia MoRoNet, ed ha individuato tracce di RNA virale in undici campioni, in cinque dei quali sono stati riscontrati anche anticorpi contro il SARS-CoV-2 (pag. 2)
Il rilevamento dell’Istituto Superiore di Sanità all’8 agosto sull’efficacia dei vaccini in Italia segnala, a fronte di quasi 73 milioni di dosi somministrate, una protezione dell’82% contro la diagnosi di positività, del 94,7% contro l’ospedalizzazione, del 97,2% contro il ricovero in terapia intensiva, del 96,8% contro il decesso. Nei trenta giorni che hanno preceduto l’8 agosto vi sono stati 118 decessi tra i circa 3,3 milioni di over 60 non vaccinati contro 46 decessi tra i 14,8 milioni parzialmente o completamente vaccinati: in sintesi, il rischio di decesso tra i non vaccinati è undici volte superiore (pag. 44)
Inserito un nuovo grafico che fornisce i dati di efficacia delle vaccinazioni in Italia nell’ultimo mese, suddivisi per fasce di età e per evento (positività, ospedalizzazione, ricovero in terapia intensiva, decesso (pag. 45)
Uno studio coordinato dal NIAID ha valutato l’impatto delle varianti Alfa, Beta, Gamma, Delta, Epsilon (B.1.429) e Iota (B.1.526) sui sieri delle persone vaccinate con Moderna, riscontrando che gli anticorpi persistono nella maggior parte dei soggetti vaccinati, anche se a bassi livelli, per 6 mesi dopo il completamento del ciclo vaccinale (pag. 48)
la FDA ha ha autorizzato l’uso di una terza dose vaccinale negli individui immunocompromessi, come i trapiantati o coloro che seguono terapie immunosoppressive, mentre tutte le altre persone che hanno completato il ciclo vaccinale non hanno per il momento bisogno di una terza dose (pag. 49)
Indicatori epidemiologici ancora in peggioramento nel monitoraggio settimanale Ministero della Salute – Istituto Superiore di Sanità: nella settimana 2-8 agosto l’incidenza sale da 68 a 73 casi settimanali per 100.000 abitanti, mentre il numero di riproduzione Rt scende da 1,56 a 1,27. In aumento sia il tasso di occupazione delle aree mediche, dal 4% al 5,2%, sia il tasso di occupazione delle terapie intensive, salito dal 3% al 3,4% (pagg. 71-72)
Con una nota ufficiale l’OMS ha invitato gli Stati a cooperare per accelerare gli studi sull’origine dell’epidemia, abbandonando le prese di posizione politiche. A tal fine, l’OMS ha ribadito che è necessario avere accesso ai dati grezzi e poter ritestare i sieri dei primi potenziali casi del 2019 avvenuti in Cina in modo da cercare di risalire alla data dello spillover, così come avere accesso ai dati ed alle procedure dell’Istituto di virologia di Wuhan per poter definitivamente escludere l’ipotesi di un incidente di laboratorio (pag. 4)
Due laboratori indipendenti hanno ri-testato i sieri di alcuni pazienti che si erano sottoposti a screening oncologico per la prevenzione del cancro al polmone presso l’Istituto dei tumori di Milano, in alcuni casi anche nel mese di settembre 2019, e che erano risultati positivi al SARS-CoV-2. Dall’esame non sono emerse chiare evidenze che permettano di confermare questa ipotesi (pag. 2)
Il candidato vaccino a proteine ricombinanti 202-CoV, realizzato in Cina dalla Shangai Zerun e dalla Walvax Biotechnology, passa in fase 2 di sperimentazione clinica (pag. 36)
Le cellule T prodotte in seguito alla vaccinazione contro il SARS-CoV-2 sono strettamente correlate con quelle relative ai vaccini trivalenti contro Difterite-Tetano-Pertosse (DTP) e Morbillo-Parotite-Rosolia (MPR), e condividono i medesimi recettori contro le proteine virali. Lo dimostra una ricerca realizzata dall’Università di Harvard, dalla quale emerge inoltre che la precedente vaccinazione DTP conferisce una protezione del 20-23% contro le forme gravi di Covid-19, che sale al 32-38% per chi ha effettuato la vaccinazione MPR (pagg. 38-39)
In Cile, dove i due terzi della popolazione sono stati immunizzati in grande maggioranza col vaccino cinese Coronavac, Il governo cileno ha deciso di avviare una campagna per la somministrazione di una terza dose di vaccino Vaxzevria a tutti coloro che erano stati vaccinati prima della fine di marzo, a partire dai più anziani, sulla base dell’evidenza, emersa da due ricerche realizzate in Cina, in base alla quale vi è una significativa diminuzione del livello degli anticorpi generati dal vaccino Coronavac a partire dai sei mesi dopo il completamento del ciclo vaccinale, ed un significativo aumento dei livelli di immunità dopo la somministrazione di una terza dose (pag. 44)
Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” – I.R.C.C.S.
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