Riceviamo dall’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani”
TUTTE LE INFO CHE DESIDERATE DALL’ISTITUTO SPALLANZANI DI ROMA a questo link: https://www.inmi.it/comunicazioni-
Ultimi aggiornamenti di rilievo:
Uno studio realizzato tra gli iscritti al sistema di assistenza sanitaria dei militari USA ha evidenziato come l’obesità sia strettamente correlata al grado di severità del Covid-19. Rispetto alle persone normopeso infatti per le persone obese è stato calcolato un rischio maggiore del 91% di ospedalizzazione, e del 239% di essere sottoposti a ossigenoterapia (pag. 29)
Da una ricerca realizzata da INAIL, Istituto Superiore di Sanità e Fondazione Bruno Kessler emerge come le misure adottate in Italia nel corso della seconda ondata epidemica dell’autunno 2020, basate sulla suddivisione del territorio in fasce di colore diverso a seconda degli indicatori epidemiologici, abbiano ridotto di oltre un terzo le ospedalizzazioni nel solo periodo compreso tra il 6 e il 25 novembre (pag. 20)
Da una ricerca condotta su quasi 75.000 pazienti positivi al Covid, la metà dei quali aveva ricevuto il vaccino anti-influenzale da sei mesi a due settimane prima della diagnosi di positività, emerge che questo vaccino sembra conferire un certo grado di protezione contro il Covid-19. Tra le persone non vaccinate sono state riscontrate percentuali significativamente superiori di sepsi, infarto, trombosi venosa profonda, nonché maggiori probabilità di ammissione in terapia intensiva (pagg. 38-39)
Il settimo rapporto AIFA di sorveglianza sui vaccini al 26 luglio 2021 segnala una percentuale di eventi avversi dello 0,13%, ovvero 128 casi su 100.000 somministrazioni. Di questi, 10.805, pari allo 0,02% o a 16 casi per 100.000 somministrazioni, sono stati classificati come gravi. I decessi complessivi sono stati 498 (0,75 casi per 100.000 somministrazioni, pari allo 0,0008%), ma soltanto sette (0,11 per milione di somministrazioni, pari allo 0,00001%) sono direttamente correlati alla vaccinazione (pag. 46)
I risultati che emergono da tre grandi trial clinici internazionali sull’eparina evidenziano l’assenza di rilevanti differenze tra i pazienti in condizioni critiche trattati con eparina e quelli non trattati, sia per quanto riguarda la quantità di giornate di ricovero trascorse senza supporto respiratorio o cardiovascolare, sia per quanto riguarda la percentuale di sopravvivenza. La percentuale di pazienti che hanno avuto emorragie severe è stata del 3,8% per i pazienti trattati con anticoagulanti e del 2,3% per quelli non trattati (pag. 58)
Nel corso di una ricerca alla quale ha preso parte anche l’Ospedale Sacco-Fatebenefratelli di Milano, sono stati isolati cinque rari anticorpi monoclonali che, anziché con l’area RBD della proteina spike che si lega ai recettori cellulari ACE2, si legano con lo “stelo” che lega la proteina spike alla membrana del virus, inibendo in questo modo la fusione del virus stesso con la membrana cellulare (pag. 62)
Un gruppo di ricerca al quale ha collaborato anche il laboratorio di Virologia dell’INMI “Lazzaro Spallanzani” ha messo a punto una nuova classe di anticorpi monoclonali bivalenti e tetravalenti, che rendono più difficile l’escape virale e sono quindi più efficaci nei confronti delle varianti virali. La tecnica utilizzata per la realizzazione di questi anticorpi può inoltre essere agevolmente utilizzata per contrastare altre malattie (pag. 62)
Una ricerca realizzata negli USA ipotizza che, nelle persone che hanno recuperato dalla malattia, il persistere di un deficit olfattivo cronico, ricorrente o permanente potrebbe essere associato con una maggiore probabilità di sequele neurologiche o disturbi neurodegenerativi a lungo termine (pag. 32)
da uno studio condotto in Gran Bretagna emerge che il 4,4% dei bambini e adolescenti con un test Covid-19 positivo avevano manifestazioni sintomatiche dopo 4 settimane dalla diagnosi, e quasi tutti erano tornati alla normalità dopo otto settimane (pag. 33)
Il vaccino a vettore virale COH04S1 di City of Hope Medical Center e del National Cancer Institute USA passa in fase 2 di sperimentazione clinica (pag. 36)
Il candidato vaccino a proteine ricombinanti 202-CoV, realizzato in Cina dalla Shangai Zerun e dalla Walvax Biotechnology, entra in fase 1 di sperimentazione clinica (pag. 37)
La Malesia approva l’utilizzo del vaccino Moderna (pag. 38)
Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” – I.R.C.C.S.
Via Portuense 292 – 00149 Roma
