Riceviamo dall’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” TUTTE LE INFO CHE DESIDERATE DALL’ISTITUTO SPALLANZANI DI ROMA a questo link: https://www.inmi.it/comunicazioni-
Ultimi aggiornamenti di rilievo:
Il Ministero della Salute ha aggiornato le indicazioni per la vaccinazione delle persone che hanno avuto una precedente infezione: a queste persone è possibile somministrare un’unica dose di vaccini, purché la vaccinazione avvenga preferibilmente entro sei mesi dall’infezione e comunque non oltre 12 mesi dalla guarigione. In precedenza la possibilità di un’unica somministrazione vaccinale era contemplata per chi aveva avuto una infezione da più di tre e da meno di sei mesi (pag. 42)
Da una ricerca realizzata in dodici nazioni, tra cui Stati Uniti, Russia e dieci nazioni a reddito basso e medio in Asia, Africa e America latina, emerge che nei paesi più poveri vi è una maggiore fiducia nei vaccini: l’80%, contro il 65% degli Stati Uniti e il 30% della Russia (pag. 49)
Nuove evidenze sull’inefficacia dell’azitromicina nel trattamento delle forme lievi di Covid-19: alla University of California San Francisco è stato somministrato il farmaco a 131 pazienti sintomatici Covid-19 non ospedalizzati e un placebo ad altri 70: dopo 14 giorni il 50% dei pazienti del gruppo del farmaco non aveva più sintomi, la stessa esatta percentuale riscontrata nel gruppo del placebo (pag. 58)
Un esperimento svolto a Barcellona sembra indicare che la combinazione tra test antigenici, uso delle mascherine e adeguata ventilazione può contenere adeguatamente la trasmissione del virus anche in contesti ad elevata circolazione virale, consentendo lo svolgimento di eventi con elevata presenza di pubblico. A seguito di un concerto rock al chiuso svoltosi il 27 marzo 2021 con la partecipazione di circa 5.000 spettatori, tutti non vaccinati e risultati negativi ad un test antigenico effettuato in mattinata e tenuti durante il concerto ad indossare una mascherina ma senza alcun obbligo di distanziamento, sono stati riscontrati nei giorni seguenti sei casi di positività, tutti con sintomi lievi, per quattro dei quali l’indagine epidemiologica ha escluso l’infezione durante il concerto (pagg. 12-13) [nota della redazione: sarebbe più chiaro se ci fosse una precisazione riguardo al tipo di ventilazione e ricambio d’aria utilizzato per queste prove]
Pubblicato su Nature uno studio che riporta i dati di una indagine di sieroprevalenza effettuata tra maggio e novembre 2020 sulla popolazione di Vo’ Euganeo, dove a febbraio 2020 fu creata una delle primissime zone rosse, e dove tutta la popolazione fu stata sottoposta a due test molecolari per il rilevamento del virus, all’inizio ed alla fine della quarantena. Nel maggio 2020, l’86% della popolazione di Vo’ è stata sottoposta ad un test sierologico, facendo emergere una sieroprevalenza del 3,5%. La quasi totalità (98,8%) delle persone risultate sieropositive a maggio aveva ancora livelli anticorpali individuabili a novembre, senza differenze significative tra chi aveva avuto l’infezione in forma sintomatica o asintomatica. È infine emerso che le persone infettate avevano una probabilità su quattro di trasmettere il virus ad un membro del proprio nucleo familiare, e che il 79% della trasmissione virale era attribuibile al 20% degli infetti (pag. 17)
Il Cile approva l’utilizzo del vaccino Sputnik V (pag. 37)
Da uno studio effettuato presso l’Università di Yale sul plasma di quaranta operatori sanitari vaccinati, suddivisi tra chi aveva già avuto l’infezione e chi no, è emerso che il plasma di entrambi i gruppi neutralizza efficacemente tutte le principali varianti virali, ma il plasma dei vaccinati precedentemente infettati ha una migliore capacità di neutralizzazione rispetto al plasma dei vaccinati non precedentemente infettati (pagg. 38-39)
Da uno studio sugli ex militari dell’esercito USA risultati positivi al virus tra il 15 dicembre 2020 e il 4 marzo 2021, età media 61 anni, è emersa una efficacia complessiva dei vaccini a mRNA dell’85% dopo la prima dose, salita al 97,1% sette giorni dopo la seconda dose (pagg. 42-43)
Quinta ondata pandemica in Iran, dove le autorità hanno dovuto imporre un nuovo lockdown nella capitale Teheran a causa dell’aumento dei casi collegato alla diffusione della variante Delta ed al basso tasso di immunizzazioni nel paese, con appena il 2,7% della popolazione completamente vaccinata (pag. 68)
Sulla base degli ultimi dati ISTAT relativi alla mortalità per qualsiasi causa in Italia, nell’anno compreso tra il 1 giugno 2020 e il 31 maggio 2021 il numero complessivo dei decessi è stato pari a 721.445, corrispondente ad un incremento dell’11,7% rispetto alla media del quinquennio 2015-2019. Nel mese di maggio 2021 si sono registrati 52.171 decessi, valore in linea con i 52.440 del maggio 2020 e superiore del 2,9% rispetto alla media del quinquennio 2015-2019 (pag. 70)
Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” – I.R.C.C.S.
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