Chi paga le spese di ospedalizzazione dei malati di Covid che non hanno voluto vaccinarsi ?
Una franchigia di 1.000 / 2.000 euro al giorno è solo sufficiente a coprire i costi per infermieri, medici, medicine; il resto sarebbe a carico del sistema sanitario.
Chi paga i danni per tutte le persone che sono meno curate/controllate o temono i contagi (cosa già successa anche troppo frequentemente) a causa degli ospedali occupati dai malati di Covid ?
Un sistema sanitario che non è messo bene economicamente e che se sottoposto a troppe pressioni potrebbe anche dissanguarsi completamente e collassare.
Se non ci vacciniamo in fretta il virus si propaga sempre di più e si moltiplicano le sue varinati in modo esponenziale; tanto da rischiare anche una sola varinate che potrebbe resistere ai vacccini che abbiamo.
Intanto ci sono alcuni vaccinati (pochi) che, purtroppo, contraggono la malattia. Quindi, in presenza di una varinate fortemente contagiosa è ultile ogni mezzo per evitare l’allargarsi dei contagi anche se riguarda categorie meno a rischio; comunque anche alcuni giovani/bambini sono stati gravemente invalidati dalle conseguenze del Covid.
Una signora è segnalata dal Corriere della Sera, Chiara Fossi, ha contratto il Covid dopo due dosi di AstraZeneca e non è stata bene (ma non da ospedalizzarsi). La signora in questione ha fatto la quarantena con i suoi familiari (pur avendo sulla app immuni, dopo la seconda dose di vaccino, l’Eu digital covid e quindi il permesso di viaggiare senza revoche, che nessuno ha mai revocato). Inoltre, dopo 21 giorni è arrivato il via libera per un suo figlio; senza che avesse fatto alcun controllo di avvenuta guarigione.
In poche parole la salute pubblica è in mano anche al buon senso dei cittadini; speriamo che siano in tanti quelli dotati di questa generosa qualità.
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Foto copertina: ” Inquinamento cade dal cielo. Aiuto ci uccidono” 2011 stampa a mano tecnica Carborundum Grazia Seregni Copyright© All rights reserved – Qualsiasi riproduzione, anche parziale, senza autorizzazione scritta è vietata. Legge 633 del 22 Aprile 1941 e successive modifiche.
