Ultimi aggiornamenti di rilievo:
Diabete, obesità, anomalie cardio-circolatorie congenite, epilessia sono i maggiori fattori di rischio di ospedalizzazione o di malattia severa Covid-19 per le persone di età inferiore a 18 anni: lo rivela una indagine realizzata negli USA su oltre 43.000 pazienti diagnosticati con Covid-19 e visitati al pronto soccorso o ricoverati tra marzo 2020 e gennaio 2021 (pag. 27)
Secondo uno studio condotto dall’Università di San Francisco e dallo University College di Londra, la maggiore trasmissibilità della variante Alfa o inglese (B.1.1.7) potrebbe essere determinata dal fatto che essa induce la iperproduzione di proteine che ritarderebbero la prima risposta all’infezione da parte del sistema immunitario innato dell’uomo. In questo modo la risposta dell’organismo arriverebbe in ritardo e con maggiore violenza, aumentando il livello delle secrezioni virali e favorendo così la trasmissione virale (pag. 8)
Da uno studio realizzato in Gran Bretagna (dove si usa Astrazeneca), che ha misurato i valori di quasi due milioni di tamponi di circa 400.000 persone vaccinate, è emersa una riduzione tra il 61% e il 66% delle infezioni 21 giorni dopo la prima dose, e intorno all’80% dopo la seconda dose, con riduzioni ancora maggiori per le infezioni sintomatiche e per quelle con elevata carica virale (pag. 38)
Uno studio condotto su 2,5 milioni di vaccinati in Scozia conferma un incremento tra i vaccinati con AstraZeneca di forme di trombocitopenia, specialmente di porpora trombocitopenica immune, una malattia autoimmunitaria caratterizzata dalla diminuzione del numero di piastrine ad opera di auto-anticorpi, della quale è stata riscontrata una incidenza di 1,13 casi ogni 100.000 dosi di vaccino somministrate. (pag. 44)
PER ORA E’ UNO STUDIO – Pubblicati su Nature i risultati di uno studio su un nuovo anticorpo monoclonale, IGM-14 o IGM-6268, che utilizza immunoglobuline M (IgM9 anziché G 8IgG), viene somministrato per via intranasale e negli studi sui modelli animali si è dimostrato molto più potente dei monoclonali attualmente utilizzati, e in grado di neutralizzare efficacemente le principali varianti virali (pag. 58)
L’ECDC ha aggiornato la propria valutazione del rischio per le trenta nazioni dell’Unione e dello Spazio economico europeo: l’Italia è classificata tra le nazioni a basso rischio, nelle quali è suggerito un graduale allentamento delle misure di conteniumento pur mantenendo un forte livello di sorveglianza nei confronti delle varianti virali e di situazioni (eventi di massa, ingresso di viaggiatori) potenzialmente in grado di creare rischio di nuove infezioni (pagg. 59-60)
Una ricerca ha analizzato circa 300.000 post facebook sull’uso delle mascherine, rilevando che sui gruppi Facebook dove operano maggiormente i bot, i profili non umani, la quantità di link a contenuti falsi, fuorvianti o a teorie complottiste è notevolmente superiore rispetto ai gruppi Facebook dove i bot non operano o operano in misura inferiore (pag. 77)
Uno studio realizzato dall’Istituto nazionale indiano di virologia evidenzia che il vaccino indiano Covaxin a virus inattivato è efficace nei confronti delle varianti virali Beta e Delta (= sudafricana e indiana), ampiamente diffuse in India, anche se evidenzia una perdita di efficacia (pag. 9)
La società australiana Vaxine ha raggiunto un accordo con la società iraniana Cinnagen per la realizzazione delle fasi 2 e 3 e la successiva commercializzazione in Iran del candidato vaccino a proteine ricombinanti Spikogen (pag. 34)
La Biotech statunitense Icosavax ha avviato in Australia il trial clinico di fase 1/2 del proprio candidato vaccino a particelle virus-simili (VLP) IVX-411 (pag. 35)
Il Kuwait approva l’utilizzo del vaccino Johnson & Johnson (pag. 36)
Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” – I.R.C.C.S.
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