Il fuoco cova ancora sotto il sarcofago. … a Chernobyl
Notizia di Anatolii Doroshenko dell’Istituto per i problemi di sicurezza delle centrali nucleari (ISPNPP) di Kiev a una conferenza sull’impianto nucleare ed è stata ripresa dalla autorevole rivista americana Science.
L’11 marzo 2011 il mondo conobbe l’incidente più grave di tutta la storia dell’energia nucleare tanto che ancora oggi non si vede una via d’uscita a Fikushima
Intanto non è ancora risolto il problema delle acque di Fukushima e non si è ancora entrati nel cuore del reattore perché, data l’alta radioattività, tutti i macchinari diventano inutilizzabili.
Alcuni, nonostante i rischi per la salute della popolazione e per l’umanità intera;
- nel caso di incidente che non permettesse il blocco delle reazioni nucleari (evento ritenuto possibile da chiunque abbia cognizioni serie di fisica),
- nonostante i costi altissimi e a carico delle nazioni per lo smaltimento dei materiali quando la centrale si dismette,
- nonostante i guardagni siano delle aziende che li costruiscono, ma non le spese per i danni e la decontaminazione a fine attività
- alcuni continuano a sostenere il nucleare come il più ecologico ed economico.
