Commissione Europea regolamenta l’Intelligenza Artificiale
Vietato l’uso di sistemi di identificazione biometrica negli spazi pubblici
L’intelligenza artificiale
- consente alle macchine di prendere decisioni per raggiungere gli obiettivi che gli sono stati dati.
Questo comporta numerosi rischi, che in parte oggi non siamo in grado nemmeno di quantificare.
Per questo motivo la vicepresidente Vestager vuole affrontarli per creare “fiducia” nei cittadini;
- per un approccio basato sul rischio fondato, sulla logica: maggiore è il rischio più rigorosa dev’essere la regolamentazione
Sarebbero 4 le categorie di rischio per questa tecnologia:
- rischio minimo: per esempio i filtri antispam
- rischio limitato: i cittadini dovrebbero sapere con cosa hanno a che fare; per esempio Chatbot sono robot che interagiscono con le persone tramite chat (ci sono già stati “incidenti di percorso” nelle azioni di questi robot con gli umani: Tay (per esempio) è un chatbot che si è dimostrato fanatico nazista, avendo evidentemente dialogato con estremisti)
- alto rischio: devono esserci obblighi rigorosi, come la supervisione umana e alto livello di set di dati per evitare discriminazioni di ogni tipo – esempio: ti potrei eliminare nelle assunzioni di lavoro perché sei nato/hai studiato in una zona con alto tasso di delinquenza (è già successo)
- rischio inaccettabile: sistemi vietati in Europa come: la vigilanza di massa da parte degli stati.
Alcune eccezioni all’identificazione biometrica potrebbero essere utili e quindi consentite:
- bambino scomparso, minaccia terroristica ecc…
Ci vorranno anni prima che la proposta entri in vigore.
La Commissione, infatti, ha dichiarato che intende produrre un documento che sia all’avanguardia a livello globale, come è già successo per la protezione dei dati personali.
