No alla seconda dose di vaccino a chi ha già avuto la malattia – come stanno facendo in Gran Bretagna con ottimi risultati
Chi ha già contratto il Covid-19 in maniera seria non dovrebbe ricevere il secondo richiamo per ben due motivi:
- data la scarsità del vaccino è assurdo sprecare una dose che, come precisato sotto, ha dato importanti problemi a molte persone che lo hanno ricevuto avendo già l’immunizzazione dalla malattia (l’immunizzazione dura circa un anno; quanti mesi esattamente deve essere ancora determinato)
- molte persone che avevano contratto il Covid ed hanno ricevuto le due dosi di vaccino, al ricevimento della seconda dose hanno manifestato forti sintomi della stessa malattia Covid.
Queste notizie sono state diffuse dal Prof. Giuseppe Remuzzi che ricopre la carica di Direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS. dell’Ospedale Mario Negri – Milano.
Le ultime notizie sulle varianti:
- negli Stati Uniti: sette nuove possibili varianti fino ad ora sconosciute
- a Napoli, per la prima volta in Italia, è stata individuata un’altra mutazione molto rara; l’ha trovata l’Istituto Pascale e l’Università Federico II di Napoli – finora ne sono stati individuati soltanto 32 casi in Gran Bretagna, e pochi casi anche in Nigeria, Danimarca e Stati Uniti
- avverte il ministero della salute italiano; “è da tenere presente che anche per la proteina N stanno emergendo mutazioni che devono essere attentamente monitorate per valutare la possibile influenza sui test antigenici che la usino come bersaglio” A proposito di TEST ANTIGENICI e mutazioni proteina N: “…test antigenici, i campioni positivi a tali test in contesti a bassa prevalenza necessitano di conferma con un test molecolare o, in caso di mancata disponibilità di molecolari, con un test antigenico differente, per eliminare la possibilità di risultati falsi positivi” Questa necessità è dovuta alla possibile circolazione di varianti virali con mutazioni a carico della proteina N, che è il principale antigene target utilizzato in questo tipo di test.
Il presidente della regione Veneto Zaia è riuscito a trovare chi gli venderebbe 10 /15 milioni di dosi di vaccino.
Ovvio che si dovranno fare tutte le verifiche necessarie, per capire la serietà dell’offerta, ma chi non prendesse in considerazione questa offerta o la bloccasse con metodi burocratici, sarebbe colpevole di fronte ai morti inevitabili nei prossimi mesi.
Alla fine rimane il fatto che, perché molti non hanno rispettato e non rispettano le regole, tutti noi siamo costretti ad affrontare un problema quotidiano e sempre più faticoso: vedi le nuove varianti.
Il virus è più intelligente di molti uomini; per ora ha vinto lui.
Se non gli diamo da mangiare il virus muore, ma è un concetto astratto che non tutti comprendono.
Una buona notizia: la variante brasiliana e quella sudafricana hanno una distribuzione, per ora, molto limitata nel territorio nazionale italiano”.
