La nuova variante inglese sostituirà quella che abbiamo ora in 5 – 6 settimane
Un problema urgente da risolvere per l’Italia:
I tamponi rapidi, ora tanto usati, non permettono il riconoscimento della nuova variante.
In Italia non abbiamo ancora un tipo di tampone che permetta di scoprire eventuali nuove varianti del virus.
La buona notizia del 9 febbraio: è stato messo a punto un nuovo test rapido che permette di identificare le tre varianti del virus SarsCoV2 in circolazione in Italia e che a fine febbraio potrebbe essere a disposizione di tutti i laboratori che fanno l’analisi dei tamponi molecolari. Speriamo!
Secondo il prof. Andrea Crisanti, si dovrebbe, immediatamente, finanziare un enorme acquisto di questi tamponi. In caso contrario la diffusione delle nuove varianti sarà senza controllo.
La variante inglese è apparsa in Inghilterra in settembre; pochissimi casi, scoperti solo perché il governo inglese, sin dall’inizio della pandemia, aveva deciso di inserire nelle analisi anche la possibilità di registrare le eventuali varianti.
Il boom dei contagi della variante inglese si è registrato in dicembre 2020. Quindi circa tre mesi dopo.
Da noi le prime varianti dobbiamo aspettarci il boom da marzo.
La prima versione del virus che abbiamo conosciuto in Italia causava 1 o 2 nuovi contagi ogni contagiato.
La nuova variante inglese, causa 4 o 5 contagi ogni persona contagiata; più del doppio !
I dati più recenti ci dicono che le nuove varianti infettano più facilmente di prima i bambini che rimangono, quasi sempre asintomatici; quindi nessuno se ne accorge, salvo poi scoprire eventuali casi gravi in famiglia.
Per riassumere: non solo abbiamo svariati gravi problemi, nel vaccinare la popolazione, ma se non lo facciamo in fretta e non creiamo zone rosse dove ci sono già le nuove varianti (anche alla periferia di Milano), torneremo a situazioni incontrollabili. Inutile dare la colpa solo alle case farmaceutiche che non consegnano i vaccini, chi è nel settore sa bene che ci sono problemi di ogni genere ancora da risolvere.
A Como, per esempio, a fonte di un numero ristretto di medici e personale para-medico da vaccinare (in piedi ad aspettare), c’è stato un ritardo di oltre due ore; esattamente in coincidenza dell’ora di pranzo e senza che nessuno si sia degnato di giustificarsi; semplicemente è sparito tutto il personale per due ore. Cosa accadrà quando ci saranno migliaia di persone al giorno da vaccinare ? Speriamo facciano in tempo ad organizzarsi, ma molta parte del personale necessario non ha ancora preso servizio.
