Ansel Kiefer
Per una nuova metafisica
Kunsthalle Kuma – Mannheim – Germania
Sino al 6 giugno 2021
Ansel Kiefer è considerato un gigante dell’arte tedesca. Secondo, solo a Gerhard Richter; per molti.
I suoi lavori sono frequentemente giganteschi, pesantissimi e prodotti con piombo, cenere e terra per raggiungere un’ideale fusione di alchimia religiosa.
Ansel Kiefer innalza la materia a spirito.
Le sue opere sono state osteggiate, in patria, sin dagli anni settanta. I temi, ripetuti all’ossessione, del nazismo e dell’olocausto infrangevano i tabù della collettività tedesca.
Nacque nel 1945 e nel 1966 abbandonò gli studi di legge per didecarsi alla pittura.
Dopo Friburgo, va a studiare all’Accademia di Karlsruhe dove, per diplomarsi, presenta un lavoro fotografico di una sua performance con addosso la divisa del padre (insegnate e ufficiale nazista) con il braccio alzato per il saluto dell’epoca. La maggioranza dei professori rifiuta questa opera che, invece, viene apprezzata da colui che diverrà suo maestro; Joseph Beyus (Düsseldorf ).
Con Joseph Beyus, Ansel Kiefer ha in comune la passione per il mito; la scienza non basta a soddisfare tutte le donade dell’uomo.
Nel 1977 partecipa a Documenta, poi alla Biennale di Venezia (1980). Sempre criticato da molti.
Tra i suoi primi acquirenti il Jewish Museum di New York.
Viaggia nel mondo e rimane incantato da Gerusalemme, dal deserto del Sinai e dai luoghi biblici.
Da allora fonde la mitologia nordica con i miti dell’antico Egitto e dei Babilonesi.
Kiefer si ritiene un seguace di Platone e che compito dell’artista sia quello di liberare lo spirito contenuto nella materia.
