Vi trasmetto in allegato il documento della direzione scientifica dell’INMI.
Ultimi aggiornamenti di rilievo:
Il monitoraggio settimanale della cabina di regia Ministero della Salute-ISS segnala un lieve calo dell’incidenza bisettimanale (da 289,35 a 273,01) e l’indice Rt stabile a 0,84. In lieve miglioramento gli indicatori relativi all’affollamento di ospedali e terapie intensive, preoccupa l’individuazione in diverse aree del Paese delle varianti virali inglese e brasiliana (pagg. 46-49)
Dai dati della mortalità generale 1 gennaio-30 novembre 2020 comunicati dall’ISTAT emerge che il mese di novembre 2020 è stato il peggiore dall’inizio della pandemia quanto a eccesso di mortalità rispetto alla media del quinquennio 2015-2019: oltre 77.000 decessi contro una media di 51.500, pari ad oltre il 50% in più (pag. 49)
La Sardegna esce dalla zona arancione e rientra in zona gialla. Attualmente quindi tutte le regioni sono in zona gialla tranne Provincia di Bolzano, Puglia, Umbria e Sicilia che sono in zona arancione (pag. 53)
Da uno studio dell’Università di Witwatersrand (Johannesburg) emerge che il vaccino AstraZeneca offrirebbe una protezione minima nei confronti delle forme lievi e moderate di Covid-19 causate dalla variante virale B-.1.351, particolarmente diffusa in Sudafrica. (pag. 6)
La Cina approva l’utilizzo in emergenza del vaccino Sinovac (pag. 19)
Il Myanmar e il Libano approvano l’utilizzo del vaccino Sputnik V (pag. 19)
Il Ministero della Salute sudafricano ha sospeso il piano di vaccinazione con il vaccino AstraZeneca, dopo che uno studio ha rilevato che esso fornisce insufficiente protezione contro la variante B.1.351, particolarmente diffusa in Sudafrica (pag. 19)
Una ricerca condotta in Israele sembrerebbe suggerire che il vaccino Pfizer/BioNTech riduce anche la carica virale nelle persone anche solo parzialmente vaccinate che si infettano (pag. 25)
l’AIFA, su richiesta del Ministero della Salute, ha adottato una procedura straordinaria per rendere disponibili gli anticorpi monoclonali di Regeneron (casirivimab-imdevimab) e di Eli Lilly (bamlanivimab) per soggetti con specifici profili di rischio e con malattia lieve o moderata, non ospedalizzati né in ossigenoterapia (pag. 35)
Una indagine sierologica realizzata in India a fine 2020 ha evidenziato che oltre il 20% della popolazione, ovvero poco meno di 300 milioni di persone, sono stati esposti al coronavirus, e che quindi circa un miliardo di indiani sono ancora suscettibili di infettarsi (pag. 45)
Cordiali saluti,
Salvatore Curiale
Science Communicator
Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” – I.R.C.C.S.
Via Portuense 292 – 00149 Roma
