Nel XVIII secolo – una donna – Mary Montagu diffuse in Inghilterra una pratica contro il vaiolo simile al vaccino …
La più antica prova della malattia del vaiolo, si trova nelle mummie egizie di persone morte circa 3000 anni fa.
Brevissima storia del vaiolo
Probabilmente, dall’Egitto per via terrestre o marittima il vaiolo arrivò fino all’India, dove rimase a carattere endemico per circa 2000 anni o forse più.
Nel I secolo d.C. il vaiolo entrò in Cina e nel VI sec. d.C. il vaiolo passò dalla Cina al Giappone.
In Occidente apparve e scomparve in Europa, sino a che la popolazione non aumentò di numero e gli spostamenti delle persone più intensi; infatti il periodo delle Crociate segnò l’apparizione ufficiale e definitiva del vaiolo in Occidente.
L’Europa costituì il focolaio da cui il vaiolo si estese alle altre parti del mondo, come conseguenza delle esplorazioni e colonizzazioni europee.
Prima che le misure di profilassi fossero attuate con il metodo della “variolazione”, nel 1753, a Parigi, morirono di vaiolo 20.000 persone, a Napoli nel 1768 in poche settimane morirono 60.000 persone, a Berlino, nel 1766, 1077 persone e ad Amsterdam, nel 1784, 2000 persone.
Nel 1707 una nave infetta di vaiolo, arrivò in Islanda, vi provocò ben 20.000 morti. La Groenlandia nel 1733 perse i tre quarti della popolazione solo per il vaiolo.
Nel 1507, sull’isola caraibica di Hispaniola (Haiti) e nel 1520 nel continente americano in territorio messicano, il vaiolo fece stragi dei locali.
Il vaiolo e la sua contagiosità, furono un importante fattore nella conquista spagnola sugli degli Aztechi e sugli Incas. La medesima situazione si verificò in Brasile nel 1560.
La colonizzazione della costa orientale del Nord America causò devastanti esplosioni di vaiolo tra gli Amerindi e poi tra i coloni nativi.
Il vaiolo arrivò in Centro Africa, forse solo nei primi anni del XIX secolo, ma nell’Africa Settentrionale era presente da tempo immemorabile.
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Una donna diffuse la pratica del primitivo vaccino
Molti sono gli scrittori celebri che trattarono il tema delle pestilenze: Boccaccio, Defoe, Manzoni ecc…
Ma fu una donna a contribuire alla diffusione di un primo, assai semplicistico ma abbastanza efficace, metodo di vaccinazione contro il vaiolo.
Si trattava di Lady Mary Montagu, che aveva studiato (cosa assai rara per le donne dell’epoca): greco, latino e le lingue straniere. Per amore aveva sposato, senza dote, Edward Wortley Montagu; nipote del famosissimo Lord Sandwich.
Donna intelligente, aveva capito che la pratica orientale di inoculare una specie di primitivo “vaccino” (vaiolizzazione), serviva a salvare molte vite.
La “vaiolizzazione” si praticava iniettando un po’ di pus prelevato da un malato in via di guarigione (sistema più pericoloso per l’uomo), in un soggetto sano provocando il vaiolo (o dalla mucca che aveva la “varinate” più debole). La pratica con il prelievo da un malato umano (usata anche in Italia) era molte volte letale.
Lady Mary Montagu era molto benvoluta alla corte d’Inghilterra e quindi non ebbe difficoltà a convincere le classi più alte dell’efficienza di questa cura ( quella dell’iniezione di “vaccino” prelevato dalle mucche ammalate; la versione meno pericolosa) importata dall’Oriente; dove aveva soggiornato a lungo per impegni lavorativi del marito.
Prima, mandò missive sull’argomento e fece subito “vaccinare” il suo bimbo di soli tre anni, ma quando tornò in patria usò tutte le sue forze e conoscenze per diffondere quella pratica così efficace.
La pratica prese piede, non senza suscitare lo scandalo dei soliti scettici; presenti in ogni epoca.
La vita di Lady Mary finì, dopo una serie di soggiorni da Avignone a Brescia e Venezia, con il suo ritorno in Inghilterra; era il 1762 ed aveva 73 anni. Aveva vissuto una vita ricca di esperienze a contatto con culture diverse; abile nell’apprezzarne il lato migliore.
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Il primo vaccino uffciale fu introdotto da Edward Jenner nel 1798
Jenner scoprì che le mungitrici infettate con il vaiolo bovino, non sviluppavano più il vaiolo, il che gli chiarì come l’inoculazione di vaiolo bovino servisse a proteggere l’uomo contro il vaiolo.
La scoperta di Jenner risolse il problema, anche se fu avversata negli ambienti ecclesiastici e conservatori poiché considerata un serio insulto al creatore, data la commistione tra animale e uomo.
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Se la figura di Lady Mary vi ha affascinato, potete leggere il libro:
- ” Lady Montagu e il dragomanno. Viaggio avventuroso alle origini dei vaccini “ di Maria Teresa Giaveri
Breve riassunto
«È un metodo inquietante: prevede di sconfiggere la peggiore fra le pestilenze che hanno decimato l’umanità nel corso di secoli, il vaiolo, infettando preventivamente chi è sano con una forma attenuata del morbo per provocarne l’immunità.
La pratica appare bizzarra, paradossale… ma la seducente e colta Lady inglese è convinta dei suoi benefici.»
«Un esperimento praticato da donne ignoranti». Così, nella Londra del 1721, viene accolta la proposta, avanzata da una dama elegantissima e intraprendente, Lady Mary Wortley Montagu, di immunizzarsi dal virus letale del vaiolo infettandosi preventivamente con una dose attenuata del morbo.
Moglie dell’ambasciatore inglese a Costantinopoli, Lady Montagu ha appreso durante il soggiorno in Turchia l’esistenza di quel mezzo per sfuggire al flagello le cui ricorrenti epidemie decimano da secoli le popolazioni.
Ma è una pratica bizzarra, in uso fra contadine sul confine settentrionale della Grecia; nemmeno l’avallo di due medici prestigiosi provenienti dall’Università di Padova era riuscita a farla accettare. Vuole però il caso che uno dei due medici sia anche il primo dragomanno – cioè il traduttore ufficiale – in servizio presso l’ambasciata britannica; collabora con la famiglia Montagu come interprete, come medico e anche come esperto di lingue e costumi dell’impero ottomano.
Colta, curiosa e poliglotta, Lady Montagu conversa con lui in italiano, e apprende molto di più che qualche bel verso di poesia locale... E vuole il caso che anni dopo, tornata a Londra, l’ex-ambasciatrice descriva la pratica e le rassicuranti statistiche relative a quell’«esperimento» alle amiche più care, fra cui la principessa del Galles.
Fiduciosa nel giudizio della cara Mary, preoccupata per i figli minacciati dall’epidemia, quest’ultima riesce a convincere il sovrano a far sperimentare il metodo e poi a farlo applicare agli eredi della famiglia reale. Comincia così, in Inghilterra e nelle colonie inglesi, poi fra imperi e staterelli europei la lunga e avvincente battaglia intorno al principio che il primo dragomanno a Costantinopoli aveva battezzato dell’«inoculazione».
Illuministi francesi e inquisitori bostoniani, accademici altezzosi e oscuri medici preoccupati del bene pubblico, grandi sovrani e matematici stregati dal calcolo delle probabilità battaglieranno per decenni pro e contro un metodo di prevenzione enigmaticamente funzionale, che si tradurrà infine nella pratica della vaccinazione.
Nelle pagine di questo libro, Maria Teresa Giaveri ricostruisce la storia di questa contesa come in un libro d’avventure, in cui non le peripezie di un naufrago o le temerarie imprese di una schiera armata sono al centro della narrazione, ma «le avventure di un’idea – idea bizzarra, sconvolgente, eppure salvifica»
” Lady Montagu e il dragomanno. Viaggio avventuroso alle origini dei vaccini “, Maria Teresa Giaveri, Neri Pozza, pp. 160, euro 17.
