Grazie agli algoritmi
è possibile sapere “quasi” tutto di tutti
- i dati sono raccolti anche nella spa dove andate a rilassarvi …
- oggi ci arrivano pubblicità mirate ai nostri interessi
- in futuro la nostra assicurazione potrebbe negarci un risarcimento … o il datore, potenziale, di lavoro scartarci per qualche frase o foto di un nostro remoto passato …
Misteriosi anche per chi li usa quotidianamente gli algoritmi sono il frutto di calcoli matematici molto complessi
Ma la base “scientifica” da cui partono è quella della media matematica che dice:
- se insieme mangiamo 2 polli vuol dire che ognuno di noi ne mangia uno (ma tu potresti mangiarne due e io zero!); una verità molto molto contestabile e pericolosa si tratta di un risultato che è un falso.
Siamo di fronte a possibilità fantastiche, ma che devono essere ben governate o si ritorceranno contro di noi.
E’ questa la verità di cui tutti dobbiamo renderci conto; cosa che non è affatto scontata.
Oggi la maggioranza di noi si comporta come se il futuro nostro, dei figli e nipoti non interessasse a nessuno di noi cittadini normali.
David Quammen, aveva già scritto un libro che prevedeva tutto quello che è successo oggi. Spillover; saggio su Ebola e Sars.
Spillover in poche parole:
«Non vengono da un altro pianeta e non nascono dal nulla. I responsabili della prossima pandemia sono già tra noi, sono virus che oggi colpiscono gli animali ma che potrebbero da un momento all’altro fare un salto di specie – uno “spillover” in gergo tecnico – e colpire anche gli esseri umani ...
Il libro è unico nel suo genere: un po’ saggio sulla storia della medicina e un po’ “reportage”, è stato scritto in sei anni di lavoro durante i quali Quammen ha seguito gli scienziati al lavoro nelle foreste congolesi, nelle fattorie australiane e nei mercati delle affollate città cinesi. L’autore ha intervistato testimoni, medici e sopravvissuti, ha investigato e raccontato con stile quasi da poliziesco la corsa alla comprensione dei meccanismi delle malattie.
E tra le pagine più avventurose, che tengono il lettore con il fiato sospeso come quelle di un romanzo “noir”, è riuscito a cogliere la preoccupante peculiarità di queste malattie». «LE SCIENZE».
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Ora David Quammen ha scritto:
Perché non eravamo pronti
Con una sconcertante risposta: per mancanza di immaginazione !
Quando navighiamo sul web, parliamo allo smartphone, effettuiamo operazioni online o usiamo i social network, lasciamo inevitabilmente tracce della nostra attività a disposizione delle imprese digitali che controllano il web.
Questa immensa mole di dati viene costantemente raccolta, elaborata e riassemblata in modo da permettere alle Big Tech e ai loro clienti, pubblici e privati, di individuare il nostro profilo identitario con sempre maggiore precisione.
Ed è l’algoritmo la funzione operativa che presiede a tali tecniche di profilazione.
Ma non si tratta solo di marketing commerciale: è molto di più.
L’algoritmo consente infatti di elaborare, in base al nostro comportamento online, una previsione delle nostre condotte future che attiva, anche in ambito politico, forme di induzione e attrazione verso posizioni che altrimenti non ci verrebbero in mente.
La sfera pubblica si presta così a condizionamenti propagandistici che il cittadino non è ancora preparato ad analizzare criticamente e che incidono sulla libertà stessa, sia come immaginario singolare e sociale, sia come pratica individuale e collettiva.
Il libro, chiarisce come sia indispensabile governare con saggezza queste possbilità; ponendo dei limiti ben chiari o la nostra democrazia farà una brutta fine.
Perché non eravamo pronti, David Quammen,Elèuthera, 15 euro.
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Copertina: ” fiori minacciati dall’uomo ” 2001 – Grazia Seregni Copyright© All rights reserved – Qualsiasi riproduzione, anche parziale, senza autorizzazione scritta è vietata. Legge 633 del 22 Aprile 1941 e successive modifiche.
