Sarebbe più conveniente prevenire che curare
Il 70% delle malattie infettive emergenti nell’uomo (Ebola -Zika ecc…) e delle pandemie (Hiv – Aids – Covid-19 ), sono zoonotiche ( trasmesse dagli animali all’uomo o viceversa ). La colpa è di noi esseri umani che invadiamo zone che non ci appartengono come le foreste e alleviamo in batterie gli animali; tutto per soddisfare un eccesso di cibo per la popolazione più ricca del pianeta (eccesso che porta all’obesità e a tutte le malattie cardiovascolari ecc… tanto costose per le sanità nazionali). Basterebbe mangiare di meno e puntare di più suoi prodotti vegetali.
Negli ultimi 30 anni abbiamo deforestato una superficie simile all’intera Unione Europea
Nazioni Unite e WWF hanno pubblicato il report: ” Pandemie – l’effetto boomerang della distruzione degli ecosistemi “
Noi tutti come consumatori abbiamo delle precise responsabilità; dobbiamo imparare a capire che siamo noi che scegliamo cosa mangiare e consumare e possiamo cambiare il mercato; se cambiamo abitudini.
Serve anche un accordo globale, che è già in discussione all’ONU, per creare aree protette e l’attivazione di nuovi comportamenti nelle comunità locali e nei decisori politici. Purtroppo, molti politici si occupano solo dell’immediato presente; per raccogliere voti e il futuro non li riguarda, come se non avessero tutti figli e nipoti che in questo futuro dovranno vivere.
La vera prevenzione del Covid-19 e di altre future – probabilissime – pandemie, non sta solo nelle mascherine e nel distanziamento, ma soprattutto nello stare lontani dalle foreste ed evitare di consumare animali allevati industrialmente, ovvero:
- evitare la deforestazione intensiva
- evitare – noi consumatori – di acquistarne i prodotti (o limitare i quantitativi) come carne bovina, soia, caffè; tutti prodotti con la deforestazione; terreni che costano quasi nulla e manodopera poverissima pagata pochissimo per prodotti anche di nicchia come caffè e cacao venduti con marchi di orgine a prezzi sempre più alti.
Io che scrivo questo articolo, ho visto con i miei occhi queste coltivazioni, le deforestazioni e le piantagioni di palme per l’olio, di caffè, tè ecc… in Indonesia, Vietnam, Sry Lanka, Costa Rica e Panama.
