Ha studiato e scritto tanto – da tanti anni – sulla svolta green necessaria per il pianeta
Oggi – Joan Martinez Alier economista all’Università di Barcellona – guarda con sospetto il perpetrarsi della caccia alla materia prima più redditizia – alla faccia di ecologia e rispetto del lavoro umano
Le soluzioni proposte:
- tagliare tutti i sussudi all’energia da risorse inquinanti: miniere, fracking, centrali, discariche ecc…
- rinforzare le agenzie come Le Nazioni Unite
- migliorare la legislazione europea sulle responsabilità ambientali delle industrie
- creare un tribunale che si occupi di danni ambientali
- riconteggio dei PIL che non comprendano i costi ambientali: i conti oggi sono truccati !
- potenziare. banche del tempo, filiere agricole corte, produzione locale di energia (oggi è possibile e alcune città del nord Europa lo hanno già fatto e risparmiano e funzionano bene), coworking ecc…
- ascoltare l’encicloca di papa Francesco Laudato Sì e conciliare natura e rendita finanziaria con tanto buon senso e onestà.
Negli ultimi trent’anni ci hanno promesso uno sviluppo sostenibile …
“Ora che sapevamo la risposta ci avete cambiato la domanda”
E’ un fatto incontestabile che la quantità di diossido di carbonio continui ad aumentare e sia diminuita solo nel momento della prima fase della pandemia da Covid-19
Non più fame di petrolio e carbone, nei paesi più “evoluti”, ma guerre (vedi la recente storia della Repubblica Democratica del Congo) per sfruttare anche i bambini per estrarre metalli preziosi come: cobalto, nichel, ittrio, cerio ecc… Tra l’altro, i costi di estrazione e di vendita finali, sono tanto alti da non essere economicamente giustificati.
Intanto nei paesi che stanno emergendo si continua ad aumentare il quantitativo utilizzato dei famigerati carbone e petrolio.
Dalle sue esperienze nel mondo dell’ambientalismo, scientifico e dell’attivismo ecologico, il prof. Alier guarda con sospetto un’economia, quella green, che continua a insistere, come quella del petrolio, solo sui maggiori guadagni; senza tener conto dello sfruttamento sempre più brutale dei minatori e di altri lavoratori, anche nei paesi più “evoluti”, pagati meno di quanto permette una vita dignitosa.
Il “carbon credit”, per esempio, mentre l’Europa ha seguito questa strada con generosità, è stao trasformato nella base per un business finanziario sul quale ha guadagnato proprio chi inquinava di più !
La vita di molti sta peggiorando anche nei paesi “evoluti”. Vedi raccolta di pomodori e frutta, anche nella nostra Italia, o i riders che consegnano i cibi pronti in bici (UBER, denunciato, pagava 3 euro all’ora), molti magazzinieri, o tutti gli altri lavori che non richiedono una specifica professionalità.
Le batterie dei nostri telefonini , giochi, pile, ecc… sono tra le cose che più inquinano il pianeta.
Ecologia e batterie all’acqua di mare – Una grande soluzione per un grave inquinamento
Joan Martinez Alier economista all’Università di Barcellona ha scritto, tra l’altro: Economia ecologica (Garzanti – 1990) e Ecologia dei poveri (Jaka Books – 2009).
