In un relitto scoperto nel Mar Baltico (nel porto polacco di Ustka) i sub dicono: è la Camera d’Ambra
Il gruppo di esplorazione subacquea Batitech, ha scoperto il relitto della nave tedesca Karlsruhe; un mercantile partito dall’attuale Kaliningrad ( Königsberg al tempo della Seconda Guerra Mondiale: Prussia Orientale; oggi in Polonia ) con 1.000 civili tedeschi a bordo, che stavano scappando dall’avanzata dell’Armata Rossa e dalla conclusione della Seconda Guerra Mondiale.
A bordo della nave (come scritto da Tomasz Stachura su Facebook; uno dei sub) sono state trovati: veicoli militari, porcellane e molte casse chiuse ermeticamente.
La chiusura ermetica delle casse, ha fatto subito pensare a qualcosa di estremamente prezioso come la mai ritrovata Camera d’Ambra; da 75 anni sparita proprio dopo un trasferimento al castello di Königsberg. Si è detto anche che fosse stata distrutta da un bombardamento della Raf o, successivamente, dall’assalto finale da parte delle forze sovietiche, durante la Seconda Guerra Mondiale, ma non si trovarono mai residui che potevano confermarne la distruzione.
In realtà moltissime sono le ipotesi che sono circolate su questo tesorio di inestimabile valore; il fatto certo è che è difficile che una sparizione così importante, non abbia lasciato nessuna traccia certa, sino ad oggi.
Io stessa che scrivo ho pubblicato un libro, ricamando romanticamente su questa sparizione. Vedi altre info più sotto.
LA CAMERA D’AMBRA – STORIA IN BREVE :
Peso: 6 tonnellate – usata per rivestire interamente una camera di 55 mq.; appartenuta alla zarina Elisabetta (prima nel Palazzo d’
Immensa opera di artigiani prussiani, la Camera d’Ambra fu regalata da Faderico I di Prussia allo zar Pietro il Grande nel 1716. La Camera è costituita da immnensi pannelli di pura ambra del Blatico, decorata.
La zarina Elisabetta l’aveva fatta montare con l’arricchimento di stucchi veneziani e mosaici fiorentini.
Ora si apetta il recupero delle casse.
Libro – euro 2,99 e-book – pubblicato ”La stanza dell’Ambra / La stanza del Virus“
