In tutto il mondo – solo una quindicina di casi di cani e una trentina di gatti positivi al Covid-19
Per quanto riguarda i pet, o amimali da compagnia come cani e gatti, è possibile che l’uomo contagi loro e non il contrario. Il rischio è che un cane o un gatto contagiato, potrebbe trasmettere il virus all’uomo.
L’Università della Florida ha censito, in tutto il mondo, solo una quindicina di casi di cani e una trentina di gatti positivi al Covid-19.
E’ sempre stato l’uomo a trasmettere il virus all’animale domestico. Comunque è buona norma tenerli isolati da altri animali; non farli avvicinare al viso e disinfettarsi le mani dopo averli toccati.
Per ora le precauzioni prese dall’uomo, per difendere gli animali più fragili, sono state sufficienti e speriamo lo siano anche in futuro
I primati a rischio estinzione come: gorilla di montagna, scimpanzé, oranghi e gibboni anche negli zoo, sono stati tenuti accuratamente lontani dal Covid-19; curando scrupolosamente speciali protocolli di igiene per gli uomini che li hanno avvicinati.
Quale è il rischio che il Covid-19 passi dall’uomo ad altre specie selvatiche ?
Il problema se lo sono posti all’Università della California a Davis, con la direzione della genetista Joanna Damas.
La proteina sike della Sars-Cov-2, è la chiave per aprire il ricettore Ace2, la “serratura” per entrare nelle cellule umane.
Ogni specie ha una propria versione di Ace2, più quest’ultima è compatibile con la proteina del virus, più la specie è vulnerabile al virus.
Così si è scoperto che i mammiferi più simili a noi, come i gorilla, sono quelli più vulnerabili rispetto al virus in questione; ma in questo caso sono state prese misure serie di prevenzione (scarpe e attrezzi disinfettati, personale controllato e pubblico distanziato).
Gli unici animali che si sono ammalati ad oggi sono: tigri, cani e gatti.
Gli unici ad essere morti, per essere stati contagiati dall’uomo, sono i visoni.
I pipistrelli convivono con molti coronavirus, senza ammalarsi.
Rimane il rischio che certe specie animali, senza ammalarsi, possano diventare una riserva permanente del virus e poi possano, successivamente, tornare ad infettarci; magari con il virus che si è modificato e quindi l’eventuale immunità umana (da malattia o da vaccino) non sarebbe più una difesa.
Speriamo non accada mai.
