Una piccola soddisfazione – un like – è una grande distrazione per il nostro cervello
Le possiamo chiamare distrazioni digitali:
like continui – avvisi pubblicitari – messaggi – notifiche …
Sono gli neuroscienziati a spiegarci che le “piccole” distrazioni, che ci danno piccole soddisfazioni come un like, spezzano il lavoro della nostra mente; che deve, a volte, riprendere da capo il ragionamento che stava facendo.
Queste interferenze continuative, che possono essere confuse con super-efficienza personale, causano una minor resa delle nostre facoltà intellettive.
Chi è multitasking è meno efficiente di chi fa una cosa alla volta.
Ogni like, innesca la produzione di dopamina; una molecola che produce una sensazione di piacere e quindi la volontà di ripetere l’azione.
Anche un cuoricino su Facebook innesca il meccanismo della dopamina.
E’ così che si forma una vera e propria dipendenza da cellulare, da Facebook, Instagram ecc … Più influenzabili sono ovviamente i bambini e gli anziani, ma nemmeno gli adulti ne sono immuni.
E’ nato così il termine ” nomofobia “, ovvero l’ansia di restare disconnessi. Nomo è l’abbreviazione di no mobile.
La gratificazione scatta ogni volta che si riceve qualcosa che ci fa piacere, la produzione di dopamina ci rende piano piano dipendenti da questi eventi e si diventa schiavi delle distrazioni; mentre il cervello dimentica di seguire il resto, si confonde, sbaglia, dimentica di occuparsi di cosa è veramente importante …
Ne parla Jean M.Twenge nel libro “iGen”, ovvero: generazione iPone.
