Lo smart working ci tiene in casa – attenzione alla slaute
In casa se è troppo buio – senza sole – senza piante che rigenerano l’aria non fa bene alla salute e all’uomore
Almeno un balcone può aiutare a migliorare la qualità delal vita.
Come tante belle piante verdi; magari di quelle che necessitano di poche cure come i ficus (che però filtra bene gli inquinanti).
Passiamo il 90% del nostro tempo al chiuso … !
Il contrario di quanto fa bene al nostro umore e salute
Nei prossimi anni, la notizia non è delle migliori, gli spazi chiusi usati dall’umanità saranno il doppio di oggi.
La luce fredda e bianca delle alogene, non aiuta il nostro corpo e il nostro umore, come invece qualche raggio di sole.
Vivere in ambienti bui porta alla depressione.
Vivere ai piani alti aiuta l’uomore e la salute; meno inquinamento, più luce, più panorama.
Impariamo ad usare il tempo libero per camminare nel verde o sulla spiaggia (chi può!).
Un’indagine americana sostiene che chi lavora o vive in condizioni sane rende di più ed ha anche un umore migliore.
L’americana che ha fatto questa indagine, si sofferma molto sull’aspetto dell’inquinamento e dei batteri che prolificano al chiuso.
Noi siamo europei e quindi siamo più abituati a case arieggiate, all’amore per la natura e la stessa nostra cultura ci fa diffidare dal terrore dei batteri (la pulizia è un conto, l’ossessione è un altro, molti sono anche buoni, disinfettare esageratamente porta anche molte allergie e malattie dermatologiche).
Quindi ben vengano le finestre aperte che fanno entrare il sole; disinfettante naturale che non fa danni all’ambiente e ai nostri polmoni.
Terrorizzata dai batteri che ha scoperto nel soffione della sua doccia, l’autrice di questa ricerca, si procurerà poi una bella dermatite per eccesso di uso di prodotti chimici … non lo sappiamo, ma la mia esperienza, e vivo dal secolo scorso… inoltrato, mi fa tornare alla mente esperienze di alcune amiche troppo amiche dei disinfettanti e detergenti specifici.
La saggezza sta nel mezzo; lo dicevano anche gli antichi cinesi. Equilibrio, ci vuole equilibrio e non lasciarsi prendere la mano da chi, magari senza volerlo, è manipolato dalle grandi compagnie che hanno solo lo scopo di vendere i loro prodotti e danno una valenza scientifica anche a quello che non lo merita.
Basta inserire/evidenziare certi dati, evitarne altri e il risultato è tecnicamente perfetto, ma non veritiero.
Se io mangio due polli, la matematica statistica mi dice che in due mangiamo un pollo per ciascuno, ma uno morirà di fame e l’altro ingrasserà e si ammalerà per troppo cibo. Pensiamoci sopra ogni volta che leggiamo qualunque statistica / algoritmo o verità matematica.
Comunque, per chi vuole saperne di più, ecco il saggio:
The Great Indoors (Scientific American), autrice: Emily Anthes; scrive sul New York Times e su Nature.
