Più sotto: la speranza viene dagli USA.

La tecnica è assolutamente razionale nel raggiungere il fine per cui è usata dall’uomo: il massimo del profitto con il minimo della spesa.

Ed eccoci ai risultati.

Della fine dell’età umanistica ci avevano avvisato in tanti:  Spesgler, Heidegger…e Günter Anders.

Oggi è il ruolo che l’uomo occupa, nella macchina  della tecnica, a deciderne l’identità.

Stiamo vivendo in un’epoca in cui il lavoro è indispensabile anche per la stima di sé, ma il lavoro in occidente continua a diminuire come, in misura non sempre percepibile lo è anche nelle altre parti del mondo. Il tutto grazie all’introduzione delle macchine e robot che lavorano ininterrottamente e non chiedono stipendi; basta l’investimento iniziale.

La cruda realtà è che il mondo del well-fare al quale l’occidente era abituato è F-I-N-I-T–O,  finished ! Con tutte le conseguenze del caso.

Gli ammortizzatori sociali ai quali l’occidente si era tanto facilmente abituato, spariranno completamente negli anni a venire?

Il soggetto non è più responsabile delle proprie azioni, non può più scegliere che scuola fare secondo le proprie inclinazioni (ovviamente salvo una minima élite che è sempre esistita in tutte le culture); impossibile ottenere un lavoro solo per meritocrazia …

Forse questo problema non è sentito in tutto il mondo come nelle “viziate” Europa e USA.

L’Europa sta vivendo un crollo socioeconomico ( a parte la piccola ripresa che non dovrebbe ingannare i più attenti osservatori), mentre alcuni Paesi come la Cina stanno vivendo ora quello che fu il boom economico in Europa del dopoguerra, ma con tanti svantaggi in più come gli stipendi bassissimi e la mancanza di tutele.

Comunque in tutto il mondo assistiamo a una disumanizzazione del lavoro.

Le persone che non corrispondono alle aspettative di massima efficienza e produttività per quel tipo di lavoro (funzioni che variano in continuazione a seconda delle richieste momentanee del mercato) vengono dimesse, ricollocate (quando va bene) o sottodimensionate. 

Le loro capacità personali non hanno alcun valore se non corrispondono perfettamente a quanto viene richiesto in quel momento e in quel ruolo.

La libertà personale è ridotta a una libertà di ruolo (inteso come il ruolo dell’attore che legge alla perfezione la sua parte sulla pergamena)

Il contadino, anche se affrontava lavori molto faticosi, aveva ritmi lenti come la natura;  oggi la tecnica è in grado di dire quanto lavoro deve fare un individuo in un giorno e verificare ogni secondo delle sue ore lavorative.

Per non parlare delle disumane e lunghissime trasferte verso le periferie che riducono a zero il tempo libero a meno che non lo si tolga al sonno fisiologico. Cosa che accade sempre più frequentemente nei giovani che vivono a ritmi disumani anche con aiuti di sostanze che non giovano certo alla loro salute.

Solo quando perdiamo il lavoro che avevamo raggiunto dopo tanti sacrifici, ci appare chiaro quanto quest’ultimo non sia stato solo una necessità economica quanto anche un forte rinforzo per il nostro io.

UNA SPERANZA DAL COLOSSO USA E DALLA CITTA’  DI NEW YORK.

Ma una speranza si staglia all’orizzonte; Obama sta cercando di rendere pubblica la sanità e di investire, anche socialmente, per far ripartire l’economia.

L’elezione del nuovo sindaco di New York , De Blasio, ci fa ben sperare.

De Blasio promette: programmi per gli studenti di famiglie a basso reddito, annullamento dei prestiti non saldati dagli studenti impegnati negli ambiti della tecnologia e del design (che dovranno  lavorare al servizio della città per cinque anni), un programma per l’educazione scientifica e informatica con borse di studio alla City University di New York,  100 milioni di dollari per finanziare le startup, miglioramento della  diffusione della fibra ottica in tutti i quartieri della città, sviluppo di centri per l’ animazione e la post-produzione cinematografica, poli di sviluppo per incoraggiare la manifattura ad alto tasso tecnologico, una scuola di qualità in ogni zona della città,  sostenibilità ambientale: e-waste, i rifiuti elettronici: la rapida crescita richiede infatti “ un nuovo piano per la città”, gli standard per la raccolta  saranno più severi,  investimenti in eolico, solare, geotermico, idroelettrico e biodiesel per ridurre l’impronta ambientale di New York… e scusate se non fa ben sperare !

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