Il Boom dell’arte cinese ha subito una frenata
dopo le mega-quotazioni delle aste internazionali
ma non per tutti
La crisi era già nell’aria prima del Covid; che ha certo dato una bella spallata a tutta l’arte mondiale.
L’analisi parte da una mostra che è ritenuta fondamentale:
Art and China after 1989: theater of the world, tenutasi al Guggenheim Museum di New York, nell’ultimo trimestre del 2017.
In questa mostra, si è voluto dare quella che nel settore è considerata l’immagine internazionale più attendibile della produzione artistica cinese tra il 1989 (Piazza Tinenmen) e il 2008 (Olimpiadi di Pechino).
Va premesso che, in Occidente, le gallerie d’arte cinese, in proporzione alla popolazione e al territorio, sono molto poche.
E’ quindi lecito pensare che, il racconto della storia recente dell’arte cinese alla mostra di New York del Guggenheim, sia differente da quello che una mostra in Cina avrebbe raccontato.
Il tutto alla luce delle note influenze tra gallerie / mostre / critici.
Già prima che scoppiasse la pandemia di Covid-19, il mercato cinese era in flessione ed aveva rivolto il suo sguardo verso l’arte tradizionale (anche quella del presente che si rifà alla tradizione).
Ecco due notissimi nomi, di artisti cinesi emblematici di quanto stia accadendo:
- Ai Weiwei – numero uno “cinese” amato dall’Occidente anche per le sue contestazioni al sistema politico – record d’asta 4.231.500 euro
- Zao Wou-Ki il più pagato, ma non altrettanto apprezzato dall’Occidente, vanta un primato di 49.519.000 euro, non presente nella rassegna newyorkese.
Nel 2019 il mercato cinese aveva già perso il 10%, nel suo complesso.
Una parabola emblematica:
- Yue Minjun, le sue opere (eseguite dopo il 2000), negli ultimi due anni sono passate tra le aste intorno ai 200mila euro. Nel 2018, invece, due suoi dipinti avevano raggiunto i 2.147.000 euro e 4.402.000 euro ! (vedi l’opera in copertina: particolare)
Zhan Xiaogang ha segnato il record di 8.860.000 euro nel 2014 e il mercato non lo ha mai abbandonato.
Idem per Zeng Fanzhi, rappresentato dai giganti delle gallerie come Gagosian, Hauser & Wirth e Shanghart, ha un record di 17.111.000 euro nel 2012, ma anche nel 2017 un suo dipinto è stato venduto a 12.670.000 euro. Comunque i soli nomi delle gallerie che lo rappresentano dovrebbero essere una garanzia.
Continuano a godere del rispetto in tutto l’ambinete artistico (critici, galleristi e musei), anche: Yang Fudong, Cao Fei.
Altri, si sono spenti negli anni:
- Feng Zhengjie (“oggi” passa all’asta sui 20.000 euro, ma nel 2008 raggiunse i 246.000
- Chen Wenbo
- Weng Feng (fotografo)
Copertina: Yue-Minjun – Big-swans – 2003-particolare- venduto-a- 1.576.000-euro nel 2008
