Due metri … un metro di distanza?
Al chiuso potrebbero non bastare: perché e che cosa fare
Sempre più numerosi studi scientifici affermano che è possibile la trasmissione aerea anche a distanza
se canto – parlo ad alta voce – faccio attività fisica intensa emetterò goccioline 10 volte di più di quanto respiro
Corea del Sud – un solo istruttore di fitness ammalato ha contagiato oltre cento persone (il flusso d’aria più forte generato dall’intenso sforzo fisico può provocare una diffusione maggiore di goccioline; anche nelle strade quando ci passa vicino chi corre o va in bici !!!)
In Cina – al ristorante un unico commensale (con tavoli distanziati un metro) ha infettato da Covid-19 – ma non ancora sintomatico – ha contagiato 9 persone sedute allo stesso tavolo e in quelli vicini sulla linea della ventilazione del condizionatore d’aria
USA – un solo corista ha infettato l’87% dei compagni di canto – da evidenziare che tutti avevano mantenuto il distanziamento sociale.
DA NOTARE – nel ristorante, in palestra e nel coro infettati, le trasmissioni si sono verificate dopo un’esposizione di almeno 50 minuti alle particelle emesse dal paziente.
Sappiamo per cero, che i virus di morbillo e tubercolosi restano per molto tempo sospesi nell’aria e ci si può ammalare facilmente senza mai essere stati nella stessa stanza contemporaneamente alla persone infetta. Oggi si pensa che questo non sia ipotizzabile anche per Sars-CoV-2 o Covid-19 (ormai il nome Covid-19 non è più utilizzato, forse per fare un poco di confusione in più, ora si parla di Sars-CoV-2) , quanto meno non in modo così evidente. La verità è che sappiamo ancora poco del nuovo virus e quindi la prudenza sarebbe la linea più logica da seguire.
Le gocce del nostro respiro più pesanti; cadono subito per terra, ma le più piccole, prima di evaporare, restano in sospensione ed entrano a far parte dell’aerosol intorno a chi le ha emesse e a chi lo circonda o arriva nella zona – a meno che la zona non sia ben areata dall’esterno
L’ Organizzazione mondiale della Sanità ha ribadito che le piccole goccioline trasportate dall’aria non sono una via di trasmissione significativa di Sars-CoV-2; al contrario sempre più studi dimostrano la possibilità di questa terza via di trasmissione
nel dubbio – la prudenza dovrebbe vincere
NON BASTA LAVARSI LE MANI E METTERE LA MASCHERINA
E’ BENE COMPRENDERE ANCHE ALTRE REGOLE SUGLI AMBIENTI CHIUSI
Riassumendo: la maggior parte delle gocce che espelliamo respirando, cadono a terra entro 1-2 metri di distanza ed è per questo che l’Oms raccomanda i due metri di distanziamento interpersonale (in Italia ridotto a un metro; probabilmente per pure questioni di marketing)
Rivista scientifica ” SCIENCE “: ” i due metri di distanza raccomandati dall’Oms non sono probabilmente sufficienti in molte situazioni al chiuso dove gli aerosol possono rimanere in sospensione per ore e raggiungere distanze maggiori con i flussi d’aria “.
Rivista scientifica ” LANCET “: la trasmissione di Sars-CoV2 avviene anche da piccole goccioline di aerosol in spazi poco ventilati, e non bastano le mascherine, è considerata cruciale anche la ventilazione degli spazi [senza immissione di aria contagiata, come con filtri sporchi o prese d’aria non pulita].
Uno studio riportato su PNAS – www.pnas.org, è arrivato alla conclusione che mentre si parla si emettono migliaia di goccioline, queste goccioline, che possono contenere il virus Covid-19, possono rimanere sospese nell’aria per 8 o14 minuti.
PERCHE’ E’ IMPORTANTE VENTILARE BENE ? In un ambiente ventilato anche le goccioline più minuscole iniziano a dissolversi quasi immediatamente, basterebbe tenere aperta una una porta o una finestra e il rischio di contagio cala (salvo nicchie di ristagno dove l’aria non gira; esempio sui bus; dove abbiamo verificato personalmente non aprono i finestrini per non far entrare l’aria in caso di pioggia …)
Regole mai ben evidenziate perché si temono ripercussioni economiche se i cittadini diventassero troppo cauti
L’ISS ( Istituto Superiore Sanità )
ha fornito dei consigli su come comportarsi negli ambienti chiusi
RICAMBIO DELL’ARIA
1. Garantire un buon ricambio d’aria in tutti gli ambienti:
- casa,
- uffici,
- strutture sanitarie,
- farmacie,
- parafarmacie,
- banche,
- poste,
- supermercati
- mezzi di trasporto.
Secondo noi questa misura NON viene rispettata; in caso contrario ci sarebbe una ulteriore paralisi economica.
2. Aprire regolarmente le finestre scegliendo quelle più distanti dalle strade trafficate.
3. Non aprire le finestre durante le ore di punta del traffico e non lasciarle aperte la notte.
4. Ottimizzare l’apertura in funzione delle attività svolte.
PULIZIA
1. Prima di utilizzare i prodotti per la pulizia leggi attentamente le istruzioni e rispetta i dosaggi d’uso raccomandati sulle confezioni (vedi simboli di pericolo sulle etichette).
2. Pulire i diversi ambienti, materiali e arredi utilizzando acqua e sapone e/o alcol etilico 75% e/o ipoclorito di sodio 0,5%. In tutti i casi le pulizie devono essere eseguite con guanti e/o dispositivi di protezione individuale.
3. Non miscelare i prodotti di pulizia
4. Sia durante che dopo l’uso dei prodotti per la pulizia e la sanificazione, arieggiare gli ambienti.
IMPIANTI DI VENTILAZIONE
A CASA
1. Pulire regolarmente le prese e le griglie di ventilazione dell’aria dei condizionatori con un panno inumidito con acqua e sapone oppure con alcol etilico 75%.
NEGLI UFFICI E NEI LUOGHI PUBBLICI
1. Gli impianti di ventilazione meccanica controllata (VMC) devono essere tenuti accesi e in buono stato di funzionamento (si intende anche pulire i filtri; norma normalmente non seguita perché costosa).
2. Tenere sotto controllo i parametri microclimatici (es. temperatura, umidità relativa, CO2 ).
3. Negli impianti di ventilazione meccanica controllata (VMC) eliminare totalmente il ricircolo dell’aria.
4. Pulire regolarmente i filtri e acquisire informazioni sul tipo di pacco filtrante installato sull’impianto di condizionamento ed eventualmente sostituirlo con un pacco filtrante più efficiente.
Copertina: ” Fiori e virus – Stiamo morendo aiutateci ” 2010 – stampa amano carborundum e china – particolare – Grazia Seregni Copyright© All rights reserved – Qualsiasi riproduzione, anche parziale, senza autorizzazione scritta è vietata. Legge 633 del 22 Aprile 1941 e successive modifiche.
