Dopo periodi continui di apprendimento incontrollato, le reti neurali artificiali diventano instabili
Questi cervelli artificiali si stanno avvicinando troppo al nostro ?
Gli scienziati non si possono porre questa domanda – perché è una domanda da filosofi e oggi la filosofia (quella seria) è tenuta in scarsa considerazione; forse un giorno pagheremo questo atto di superbia della scienza ?
L’idea ora è quella di farli “riposare” esponendoli a diversi tipi di rumore (come le interferenze della radio quando si passa da una stazione all’altra).
Pare che i cervelli artificiali recuperano una buona stabilità se vengono esposti a un rumore chiamato ‘gaussiano’, ovvero comprensivo di un ampio spettro di frequenze e ampiezze.
Forse, questo tipo di rumore riproduce lo stesso input che i neuroni del nostro cervello ricevono nella fase del sonno più profonda.
Si vuole ripetere l’esperimento con Loihi, il chip della Intel ispirato al cervello umano.
