STUDIARE LA STORIA DELL’ANTICA MESOPOTAMIA PER CAPIRE MEGLIO L’ OGGI
Lo studio dell’antica Siro-Mesopotamia ci offre il privilegio di poterci avvicinare a un momento cruciale nella storia dell’umanità
il momento in cui si svilupparono due modalità diametralmente opposte della concezione religiosa: quella politeista e quella monoteista
Secondo l’archeologo Giorgio Bucellati, docente all’Istituto Orientale di Los Angeles, dobbiamo il nostro progresso scientifico allo sviluppo del linguaggio urbano e al politeismo dell’antica Mesopotamia.
Dea -Ishtar
-La civiltà mesopotamica ha un valore sostanziale ancora oggi; nel mondo contemporaneo.
Dalla città di Ur.
-Ed è la spiritualità mesopotamica la matrice storica per una serie di trasformazioni sociali, che hanno portato le nazioni ad adottare una cultura più laica ed al progresso scientifico.
-Il prof. Giorgio Bucellati sostiene anche che non sia corretto prendersi gioco del politeismo poiché fonte di riti e mitologie che nascondono una logica rigorosa e differenziata, e comunque, sebbene sotto diversi aspetti, resiste, non ufficialmente alle nostre latitudini, ancora oggi; anche se nascosto o mimetizzato.
-Dato per scontato che la prima grande trasformazione inerente l’umanità fu l’introduzione nel tardo paleolitico del linguaggio articolato e sintattico.
-Comunque la grande trasformazione è continuata e si è perfezionata nell’urbanizzazione hurrita e poi sumera.
-Il potere dell’uomo, nato dal passaggio dal nomadismo allo stanziale, non è solo violenza ideologica e amministrazione, ma anche capacità di creare consenso.
-Condizione indispensabile per la convivenza civica, ovvero in spazi ristretti dove, per il bene di tutti, ci deve essere un rispetto reciproco che può nascere solo dal riconoscimento collettivo di alcune regole generali: le leggi.
Porta di Babilonia.
-Governo deriva dal termine “timone”.
– Il concetto di impero si raggiunge solo con gli Assiri, la logica imperiale è una compagine di elementi eterogenei unificati da un’ideologia.
-La logica imperiale vuole comprendere tutta la comunità nessuno escluso e non tollera quello che è al di fuori di quanto catechizzato all’interno della comunità;
–Esattamente come nel mondo odierno con la globalizzazione (sempre secondo il professore).
–Noi sosteniamo anche che: alla globalizzazione non interessa la piccola industria o il piccolo artigianato, ma solo i prodotti di grandissime compagnie che possono distribuire nel mondo intero marchi e nomi riconosciuti da questa civiltà; gli altri devono fallire, perché si affermino i grandi nomi. Ecco la spiegazione logica del fallimento di tante piccole e meritevoli industrie e artigianati che non si sono convertirti al lusso delle “GRANDI MARCHE o FIRME”, l’unico riconosciuto dalla globalizzazione.
Scrittura cuneiforme.
Il prof. Giorgio Bucellati è autore di diversi testi che fanno parte di un ciclo chiamato “Corpus mesopotamico“.
” Quando in alto il cielo ” è il primo di tutti i volumi, ma è anche l’ideale conclusione di tutto quanto verrà spiegato in quelli successivi.
” Quando in alto il cielo “
STUDIARE LA STORIA DELL’ANTICA MESOPOTAMIA PER CAPIRE MEGLIO L’ OGGI
Lo studio dell’antica Siro-Mesopotamia ci offre il privilegio di poterci avvicinare a un momento cruciale nella storia dell’umanità, il momento in cui si svilupparono due modalità diametralmente opposte della concezione religiosa: quella politeista e quella monoteista, quest’ultima staccatasi come una scheggia dalla prima.
La religione mesopotamica sviluppa strutture di controllo che mirano a frammentare l’assoluto in componenti analitiche e impersonali, mentre la religione biblica offre strutture di controllo che mirano a facilitare e regolare una disposizione d’animo pronta ad accettare un assoluto personale, impervio a ogni frammentazione.
Questo volume mette in luce la valenza spirituale del politeismo.
La spiritualità è la forma più alta del desiderio, desiderio di stabilire un contatto con un assoluto che ci condiziona alle radici, in modi incontrollabili.
Ed è proprio da questo aspetto di “controllo” che entra in gioco la religione. La religione è, quindi, la codificazione del modo in cui questo desiderio dell’assoluto viene strutturato.
Dove la strutturazione diventa fine a se stessa, la religione si ossifica e fossilizza.
Quando invece si mantiene vivo il senso di un assoluto verso il quale tende sempre il nostro desiderio, per quanto incanalato in moduli espressivi socialmente validi, lì è dove la religione si mantiene come una forma viva di spiritualità. Prefazione di Mons. Franco Buzzi.
“Quando in alto il cielo“, Giorgio Bucellati, Jaca Book, 28 euro.
In libreria anche “Il paese delle quattro rive”, Jaca Book, pagg.382, 28 euro.
Da millenni abbiamo conquistato la Terra, ora conquisteremo i pianeti del nostro sistema solare ed oltre….e saremo eternamente libere e ci potremo vestire o svestire come vorremo, profumare come vorremo, senza fare lo scendiletto di nessuno a dispetto di religioni ossessive dirette da uomini prepotenti e possessivi perché in effetti sono dei nessuno e temono la donna che da loro la vita. Mezzo mondo maschile da psicanalizzare….
Grazie per queste parole.
Speriamo tutte in un mondo migliore !