Gli studi commissionati dai grandi del petrolio riportavano la parola rischi globali dal 1966
Lo sostiene anche l’ingegnere Chris Cherry dell’Università del Tennessee che ha ritrovato un articolo del 1966, sul Mining Congress Journal (giornale del Congresso sulle Miniere); l’autore è James Garvey, presidente di un ente di ricerca sul carbone.
Nell’ articolo si legge che ” la quantità di CO2 nell’atmosfera sta aumentando a causa dell’uso dei combustibili fossili … la temperatura terrestre aumenterà… comporterà lo scioglimento delle calotte polari … l’inondazioni di città “.
Il gigante del petrolio Exxon è tra i più potenti negazionisti della teoria dei cambiamenti climatici a causa dell’uso del petrolio, ma gli attivisti di InsideClimate News hanno scoperto un rapporto, firmato da un ricercatore della Exxon del 1982, nel quale si riferisce che continuando a bruciare carbone e petrolio nel 2020 ci si sarebbe trovati con 420 parti di CO2 nell’aria e un aumento della temperatura terrestre mediamente di 1 grado centigrado rispetto al 1850.
Nel 2019, infatti, siamo arrivati a 407 ppm di CO2 e +0,9 °.
Gli scienziati della Exxon avvertirono, a suo tempo, direttamente la dirigenza, ma come risposta ottennero la proibizione di diffondere le loro scoperte.
Nel 2018 la Exxon è stata denunciata a New York da una parte degli azionisti perché nascose i rischi dell’uso del petrolio, pur conoscendoli bene. La sentenza si attende tra poco.
Intanto, nelle Filippine, la Commissione dei diritti umani ha informato che 47 società come ENI e ITALCEMENTI, potrebbero subire denunce per violazione dei diritti umani dei filippini; le cui abitazioni e piantagioni sono sempre più frequentemente colpite da eventi climatici estremi e devastanti.
Guardando l’Italia possiamo dire che non stiamo molto bene, la Pianura Padana, in particolare, è la peggiore zona d’Europa come inquinamento atmosferico, i casi di cancro aumentano ogni anno di più e così gli eventi climatici estremi.
In Italia:
- nessuno parla dei devastanti effetti, sull’aria che respiriamo, dei numerosissimi incendi di depositi di materiale altamente tossico; per non parlare delle, forse migliaia, di piccoli fuochi abusivi per smaltire prodotti che richiederebbero altissimi costi in caso di smaltimento ufficiale. In un paese tra i più disoccupati d’Europa, non è certo difficile trovare chi, per pochi soldi, sotterra e brucia materiale altamente tossico.
In un quotidiano, tra i più prestigiosi, si legge che l’inquinamento della sigaretta è di una potenza devastante; molto più di un camion !!! !?Altro grande colpevole sarebbe il riscaldamento delle case ; ma chi ha buona memoria ricorda che la pubblicità ci diceva che dovevamo passare al gas perché non inquinava … le caldaie dei condomini ora sono quasi tutte a gas, ma ora ci dicono che inquinano per il 50%; come possiamo credergli ? Stiamo forse cercando ancora i soliti capri espiatori?
Visto che le case automobilistiche non si possono toccare più di tanto, le industrie nemmeno e cercare e denunciare tutti i piccoli e grandi trasgressori dei fuochi di materiale pericoloso è forse troppo impegnativo e si rischia di toccare interessi troppo grandi… Infatti, non abbiamo sentito molto eco sui nomi e processi dei fuochi degli scorsi anni ….
Sicuramente la sigaretta non fa bene, ma visto che, negli anni scorsi, la maggioranza della popolazione ha smesso di fumare, si sarebbe dovuto verificare un enorme miglioramento del clima e dei casi di cancro al polmone, cosa avvenuta al contrario: sono aumentati e di molto!
