“LA RAGAZZA CON L’ORECCHINO DI PERLA”

Il mito della golden age. Capolavori dal Mauritshuis (L’Aia) a Bologna, Palazzo Fava: 8.2/25.5 2014.

-Un’occasione unica per vedere i capolavori di un importantissimo museo come il Mauritshuis, ora in restauro  e ampliamento.

–Il più famoso capolavoro del Mauritshuis è, senza dubbio, “La ragazza con l’orecchino di perla“, ma molti sono i grandi quadri che il museo ha permesso di portare a Bologna. E tutti meritano un’attenta visione.

Un’occasione per ri-visitare Bologna!

Peter-Claesz-Heda-Natura-Morta-con-bicchierone-e-orologio.-1629.

Particolare-Jan-Steen-Ragazza-che-mangia-ostriche-1658-60-c.a

Vermeer-La-ragazza-con-lorecchino-di-perla-1665

Carel-Fabritius-particolare-Il-cardellino-1654.

Particolare-Frans-Hals-Ritratto-di-Aletta-Hanemans-1625.

Pieter-de-Hooch-Uomo-che-fuma-e-donna-che-beve-in-cortile-1658-60-c.a.

Particolare-Gerrit-van-Honthorst-Suonatrice-di-violino-1626.

-Al principio dell’estate del 2014 il Mauritshuis riaprirà le sue porte e il suo più famoso quadro, “La ragazza con l’orecchino di perla“, non uscirà mai più in prestito.

– La mostra, che ha toccato le città più importanti del mondo da  Tokyo a New York, chiude i battenti proprio nel Palazzo Fava di Bologna; città ricca di storia, ricerca, commerci e innovazione a partire dalla creazione della prima università al mondo.

-Con la Gioconda di Leonardo da Vinci e l ‘ Urlo di Edvard Munch, “La ragazza con l’orecchino di perla” è uno dei quadri più conosciuti e amati in tutto il mondo, grazie anche alla notorietà ottenuta attraverso il romanzo e il film; entrambi di grande successo. Questo quadro rimane comunque espressione della straordinaria maestria e virtuosismo del grande Jan Vermeer. Le pennellate sono invisibili e la perla è resa credibilissima anche grazie a quell’importante riflesso del bianco colletto. “La ragazza con l’orecchino di perla” rimane un fulgido esempio di grazia e languida femminilità; indubbiamente affascinante.

-Marco Goldin,  Emilie Gordenker , Quentin Buvelot, Ariane van Suchtelen e Lea van der Vinde, sono riusciti a portare a Bologna ben

–37 eccelsi capolavori dal Mauritshuis per raccontare  l’intero secolo XVII olandese, la cosiddetta Golden Age.

–Vermeer  è presente nella mostra anche con il grande dipinto “Diana e le sue ninfe” (1655); questo dipinto fu di proprietà del mercante d’arte Dirkens il quale l’acquistò a L’Aia per 175 fiorini. Quindi lo cedette alla collezione parigina di Neville D. Goldschmid che lo mise all’asta nel 1876, e qui fu acquistato per 10.000 franchi (1876) dal Mauritshuis Museum.  Successivamente, grazie ad un confronto con altri quadri di Jan Vermeer si arrivò all’attuale attribuzione. Nel quadro non vi è  nessun riferimento a particolari episodi del mito di Diana,  la quale vi appare insieme ad alcune ninfe, una delle quali le sta lavando i piedi. Comunque alcuni grandi critici d’arte non concordano sull’attribuzione, per la semplice ragione, secondo loro, che il Vermeer non avrebbe mai posto la  moglie in un ruolo così subordinato ed umiliante. Nell’opera appariva una firma sul sasso tra il cane (l’animale non è presente in nessuna altra opera di Vermeer) in primo piano  e Diana; la scritta fu persa per le varie ripuliture; quelle del 1932 e 1952  finirono per cancellarla totalmente. Si conosce il fatto solo per la riproduzione del dipinto in un catalogo del museo (1895). Quello che si poteva leggere è così riportato: “J(ohannes) R(eyniersz(?)) V(er) Meer”.

-Rembrandt è presente nella mostra con quattro meravigliosi quadri, tra i quali ricordiamo: “Ritratto di un uomo con cappello piumato”  (1635-40 c.a.), “Ritratto di uomo anziano” e  “Canto di lode di Simeone”  (1631).

La mostra si divide in sei sezioni:

-la storia del Mauritshuis

-paesaggi

-ritratti

-interni con figure

-nature morte

-“La ragazza con l’orecchino di perla“.

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-All’annuncio della mostra, lo scorso luglio, si sono contate 15 mila prenotazioni in un solo giorno!

-Altri artisti presenti sono: Hals a Ter Borch, Claesz a Van Goyen, Van Honthorst, Hobbema, Van Ruisdael e Steen.

-Il museo Mauritshuis è sempre stato visitato da appassionati provenienti da tutto il mondo, in quanto riconosciuto universalmente quale “scrigno di opere somme” da Vermeer fino a Rembrandt; per la riapertura del prossimo giugno è previsto un importante afflusso di visitatori.

-Curatori: Marco Goldin,  Emilie Gordenker , Quentin Buvelot, Ariane van Suchtelen e Lea van der Vinde.

Sempre a Palazzo Fava, e in contemporanea, anche un’interessante mostra “Attorno a Vermeer. I volti, la luce, le cose”; una mostra tutta italiana, dal ‘900 sino ai giorni nostri, con opere di: Piero Guccione, Piero Zuccaro, Paolo Iacchetti, Andrea Gotti e molti altri. Una rassegna ben scelta con lavori che meritano la visita; per gli appassionati del genere.

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UN’OCCASIONE PER SCOPRIRE O RISCOPRIRE ANCHE LA BELLA CITTA’ DI BOLOGNA: i suoi musei, le sue chiese, la sua architettura e la sua indimenticabile cucina!

-Mostra + circuito mussale 18 euro

–Casa Saraceni: uno degli edifici di maggior interesse del rinascimento cittadino; oggi sede della Cassa di Risparmio di Bologna.

-Palazzo Pepoli: innovativo museo sulle trasformazioni e la storia di Bologna

–Santa Maria della Vita: splendido esempio di Barocco bolognese, custodisce il più importante gruppo scultoreo in terracotta  del Rinascimento

–Palazzo Fava: affrescato al piano nobile dai giovani Carraccio è un gioiello che merita una visita non solo per la mostra

-San Colombano per gli strumenti musicali

-San Giorgio in Poggiale: emeroteca, conserva periodici e quotidiani dalla fine del ‘700, sala di lettura affrescata anche dal Parmiggiani.

-Chiesa di Santa Cristina: rassegne musicali di altissimo livello e promozione canto georgiano

-San Michele in Bosco: su di un grande belvedere affacciato su Bologna.

–Palazzo d’Accursio, palazzo comunale dal 1336; bel portale di Galeazzo Alessi con statua in bronzo di PapaGregorio XIII

–Palazzo Re Renzo: costruito tra il 1244-46, per gli edifici comunali, divenne quasi subito residenza del re prigioniero Enzo di Sardegna, figlio di Federico II; di fronte l’imponente fontana di Nettuno

–Palazzo del Podestà: prima sede del governo cittadino, i portici era popolati da bottegai e sotto le scale si svolgevano gli atti notarili

–Basilica di San Petronio: dedicata al patrono che fu vescovo dal 431 al 450, fu iniziata nel 1390 ha un organo del 1470, il portale centrale è di Jacopo della Quercia

–Le Torri: ebbero funzioni militari di segnalazione e difesa e rappresentarono l’imponeva/importanza delle famiglie costruttrici, 1109-1119 sono le date per la Torre degli Asinelli, La Garisenda è coeva e Dante la vide prima che fosse abbassata, causa cedimento del terreno, e la paragonò ad Anteo nel XXXI canto dell’Inferno.

INFORMAZIONI SULLA MOSTRA:

Sede:Palazzo Fava Bologna, via Manzoni.

-12 euro, con prenotazione 13 euro biglietto intero, ridotto 10 euro, 7 euro dai 6 ai 17 anni

-orari: lun/giò 9-20; venerdì e domenica: 9-21, sabato 9-22

-prenotazioni 0422-42 99 99

www.lineadombra.it

info@lineadombra.it