Una mostra da non perdere – Un artista che fa il suo mestiere di caustica critica
” Particolarmente sensibile alle sofferenze umane … ” Come sostiene il direttore del museo Carolyn Christov-Bakargiev
A Rivoli Michael Rakowitz:
«L’artista è come un dattero»
Poetica della diaspora, delle radici culturali e del post Olocausto
CASTELLO DI RIVOLI – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA
Piazza Mafalda Di Savoia – Rivoli – Piemonte
Sino al 19 gennaio 2020, la Manica Lunga del Castello di Rivoli ospita la prima retrospettiva europea di Michael Rakowitz – artista ebreo – iracheno-americano (Great Neck, New York, 1973).
La mostra, curata da Carolyn Christov-Bakargiev e Iwona Blazwick insieme ai curatori delle rispettive istituzioni Marianna Vecellio per il Castello di Rivoli e Habda Rashid per la Whitechapel Gallery, si sposterà alla Jameel Foundation di Dubai nella primavera del 2020 .
Le opere di Rakowitz spaziano dalla scultura ai disegni, dalle installazioni ai video,sino a progetti collaborativi e performativi.
La mostra presenta in anteprima le più importanti opere realizzate dall’artista in oltre vent’anni di attività. L’artista si è ispirato: all’architettura, all’archeologia, alla cucina e alla geopolitica, dall’antichità ad oggi; narrando la grande storia forgiata dalle guerre e altri traumi.
Sempre presente è la denuncia verso le contraddizioni della globalizzazione.
” Scoprii che lo sciroppo di datteri iracheno era etichettato come «prodotto in Libano» per evitare le sanzioni dell’Onu dal 1990 al 2003 “
Entrando nella mostra si incontra paraSITE (1997-in corso); un regalo dell’artista ai senzatetto che popolano le grandi metropoli americane.
In mostra anche un omaggio alla maestria degli artigiani armeni, che durante l’impero Ottomano hanno reso l’opulenza dei palazzi di Istanbul.
