Il petrolio del futuro è il turismo
L’Arabia Saudita, paese desertico con un clima impossibile, possiede preziosi reperti archeologici del regno della mitica regina di Saba e incontaminate coste marine; lungo il Mar Rosso.
AlUla – aspira a diventare una destinazione unica per gli amanti dell’arte – della cultura – del patrimonio e della natura di tutto il mondo
Dopo anni di chiusura al mondo – nel paese dove le donne devono vestirsi e comportarsi come dettato dalla legge – ecco che l’Arabia Saudita apre al turismo mondiale
ALula
Questo nuovissimo e modernissimo centro turistico si chiama AlUla ed è situato nel nord ovest del deserto dell’Arabia Saudita; a 200 km dal Mar Rosso, lungo l’antica via dell’incenso; che fu rotta commerciale dall’Arabia alla regione mediterranea. Per secoli questo fu un crocevia geografico e culturale, luogo di incontri e scambi che attirò viaggiatori da tutto il mondo.
Suggestioni come a Petra
I monumenti più noti si trovano nell’antica città di Hegra, chiamata anche “l’altra Petra”. Petra fu la capitale del regno nabateo, mentre Hegra si trovava nel sud di questo regno. Anche Hegra è famosa per le sue tombe splendidamente conservate, scavate nelle coloratissime rocce. Hegra è stato il primo sito del patrimonio mondiale dell’UNESCO dell’Arabia Saudita.
Altri luoghi di AlUla da non perdere: le strade labirintiche della Città Vecchia, le tombe di Dadan, i petroglifi della “biblioteca a cielo aperto” di Jabal Ikmah e l’interessante stazione ferroviaria di Hijaz.
La Città Vecchia, storicamente significativa e ricca di palmeti, è da visitare anche per la fitta rete di stradine tra negozi e case di mattoni di terra; fu abitata dal XII secolo sino agli anni ‘80; oggi è in fase di restauro.
Jabal Ikmah – conosciuta come la “biblioteca a cielo aperto” di AlUla
Possiede una collezione molto ricca di iscrizioni rupestri; i petroglifi, che pare risalgano al primo millennio a. C. e comprendono: disegni di animali, persone e strumenti musicali, messaggi, offerte e pure leggi incise in lingue antiche.
“Nabataean Horizon”; suggestivo paesaggio caratterizzato da magnifiche formazioni rocciose che preparano a quelle di Hegra.
Comprende: un villaggio scavato nella roccia e un teatro all’aperto in stile nabateo. Visitarlo è scoprire lo stile di vita di questo popolo nomade. qui è presente anche la splendida sala concerti Maraya; edificio a specchi più grande del mondo.
Città di Hegra
Hegra, o “Città Silenziosa”, prosperò per la sua posizione all’incrocio tra la Via della Seta e la Via dell’Incenso. Le sue tombe monumentali scavate nella roccia arenaria furono testimoni di gradi ricchezze, prestigio e di legami internazionali dei suoi antichi abitanti.
Un forte ne rivela l’importanza strategica; anche successivamente all’annessione romana del Regno dei Nabatei nel 106 d.C.
Il complesso contiene più di 110 tombe e importanti siti archeologici, nonché la stazione ferroviaria restaurata di Hijaz.
il distretto di Dadan.
Nel primo millennio a.C., Dadan fu la capitale dei regni Dadaniti e Lihyaniti. Tra importanti rocce rosse, è un sito archeologico attivo. Dadan ospita anche il Kingdoms Institute; centro di studi archeologici.
Per i privilegiati turisti: 5.000 camere, tra eco-lodge, hotel di lusso, resort e “fattorie canyon” scavate nelle rocce di arenaria.
UN PROGRAMMA TURISTICO CHE GUARDA AL FUTURO
Il 60 per cento delle oasi oggi è abbandonato, a causa della mancanza di acqua e di anni di pratiche agricole non sostenibili.
Ora si è studiata una strategia per invertire il corso della desertificazione con una migliore gestione dell’acqua, sotto l’egida della Saudi Green Initiative. L’ottanta per cento del territorio della regione oggi, è destinato a riserve naturali e molte specie di flora e fauna sono state reintrodotte per aiutare la natura a recuperare il suo equilibrio del passato.
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Se i signori del petrolio investono nel turismo è evidente che il turismo è il miglior investimento possibile …
Non possiamo evitare un commento personale :
l’ Italia non ha il petrolio – non ha materie prime – ma è il paese al mondo più ricco di monumenti e opere d’arte perché abbiamo l’economia in crisi ?
Abbiamo – da sempre a disposizione un patrimonio culturale unico al mondo e non riusciamo a far quadrare i conti ?
EVIDENTEMENTE O ABBIAMO A CHE FARE CON INCAPACI E INCOMPETENTI O GENTE VENDUTA AL MIGLIOR OFFERENTE … ma non da oggi …
Torniamo all’Arabia Saudita che, come il Qatar, ha deciso che l’investimento in turismo è tra i più redditizi e non vuole perdere la partita.
Il principe a capo dell’Arabia Saudita Moḥammad bin Salmān Āl Saʿūd, dopo essere stato coinvolto nel bruttissimo scandalo della morte del giornalista Jamal Khassoggi ed accusato di imprigionare centinaia di dissidenti politici, ora cerca di rifarsi l’immagine pubblica aprendo il suo paese al turismo internazionale. Milioni di nuovi ricchi dall’Oriente e dalla Russia sono i potenziali clienti insieme ai turisti dell’Occidente; ma i prezzi selezionano da soli la clientela e dando così un maggior rendimento pro-capite.
Ed ecco il cambiamento per attirare i turisti:
- si alla musica con la splendida e suggestiva sala concerti Maraya
- per le turiste si dice solo che dovranno avere spalle e ginocchia coperte
- per uomini e donne si parla di modo di vestire “modesto”
- rimane il divieto per l’alcol.
Un esempio di cosa offre l’Arabia Saudita, è la città nabatea del Nord Ovest del Paese: Madain Saleh; una meta che dice molto agli appassionati di archeologia vicina all’attrezzatissima ALula, sede di alberghi/tende super-lusso
Perché sarà un turismo vincente ?
- la manodopera costa pochissimo quindi: costruire alberghi costa molto meno che in occidente (manodopera dai paesi più poveri del mondo come il Bangladesh ecc… si dice in stato di schiavitù, il personale di servizio in albergo ha dei costi ridicoli rispetto all’Europa …)
- ne segue che i prezzi saranno altamente concorrenziali e il turismo va dove il servizio è buono e i costi sono più bassi …
