Al Baghdadi – il Califfo

Prigioniero poi alla guida dell’Isis – più volte dato per morto

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Intanto non si parla delle centinaia di terroristi scappati dalle prigioni e che ora sono liberi dopo la fuga dei curdi … e che Erdogan potrebbe spedirci in Europa

Ucciso in un raid aereo della Coalizione internazionale o dell’aviazione irachena, mentre era in fuga tra Mosul e Raqqa.

Moltissimo  è ancora da chiarire; come mai Al Bagdadi si trovasse così vicino al confine turco e quanto la sua morte sia frutto delle trattative tra Erdogan – Putin – Bashar al-Assad presidente della Siria – Trump – Curdi …

“La storia del jihadismo non finirà con la sua morte, come non è finita quando morì Osama bin Laden”  dice ad HuffPost Nabil El Fattah (Al- Ahram).

Baghdadi, al secolo Awwad al Badri, nasce da una famiglia sunnita nel 1971 a Samarra, in Iraq, città simbolo dello sciismo, e cresce a Baghdad.

Nel 2003, durante l’invasione anglo-americana dell’Iraq, Awwad formò un piccolo gruppo armato e si unì ai jihadisti.

Nel 2004 è  imprigionato a sud di Baghdad dagli americani.

Tornato libero, si avvicina ad Al Qaida in Iraq, che intanto si è trasformata in ‘Stato islamico dell’Iraq’.

Il 18 aprile del 2010, è nominato leader con il  nome di Abu Bakr e, dopo un mese annuncia l’alleanza con al Qaida, guidata da Ayman al Zawahiri.

Subito dopo inizia a sfidare l’autorità del medico egiziano  (Ayman al Zawahiri ), successore di Bin Laden (ucciso nel 2011 dagli USA).

La guerra siriana nel 2013 e  il ritiro della maggioranza delle truppe governative di Damasco dal nord e dall’est della Siria, gli uomini di Baghdadi si spostano sull”Eufrate e si impossessano di Raqqa senza colpo ferire.

Subito dopo conquistano Mosul, seconda città dell’Iraq (importante per una strategica diga).

Al Baghdadi vince facilmente e inspiegabilmente contro eserciti descritti come i più potenti della regione.

Intanto  Baghdadi rompe con al Qaida.

L’importanza di Al Bagdadi si consolida con il celebre sermone alla moschea di Mosul che annuncia la nascita dello ‘Stato islamico’.

Da questo momento tante le notizie sulla morte del Califfo Al Bagdadi.

Il 10 novembre 2014 pare sia rimasto ferito in un raid aereo iracheno ad Al Qaim. Nell’aprile del 2015, nuovo annuncio ripreso da siti online  secondo cui Baghdadi sarebbe morto in un ospedale israeliano sulle Alture del Golan. Nel 2015, il governo iracheno rende noto che il Califfo è stato “portato via d’urgenza”; il giorno dopo fonti locali riferirono che Baghdadi non risultava né tra i feriti né tra i morti.  L’11 giugno del 2016,  la tv di Stato di Damasco  riferisce che Baghdadi è stato ucciso in un raid su Raqqa il giorno prima. Altra  presunta morte in un raid russo sulla stessa città siriana a maggio.

A marzo del 2019 gli 007 iracheni affermano che il capo dell’Isis sia nascosto nel deserto lungo il confine tra Siria e Iraq.

Dopo cinque anni, Baghdadi compare in un video in cui parla della “guerra ai crociati”.

Lo scorso settembre,  con l’ audio intitolato ‘Agite!’ il capo dell’Isis esorta i jihadisti a raddoppiare gli sforzi nel campo della predicazione, dei media, militare e della sicurezza.

Ora Trump si attribuisce la sua morte.