Malattie cardiache – con la dieta vegetariana si riduce il rischio subito del 55%
Solo un hamburger può accrescere i fattori infiammatori del 70%
Il maggior pericolo – comunque- sono i grassi saturi (ma in realtà è sempre il rapporto tra quello che si mangia e quello che si brucia durante la giornata, il residuo di grassi e zuccheri non bruciati dall’attività del nostro corpo, si depositano nelle arterie e/o formano l’adipe, causando problemi vari di salute). Mangiare grassi vegetali aiuta a combattere il colesterolo e apporta alimenti che aiutano il corpo ad evitare molte malattie ed avere anche prestazioni fisiche migliori.
Se mangiamo un pasto vegetariano nel sangue prelevato dopo un ora (e centrifugato) si può notare un liquido limpido, se mangiamo proteine animali, il medesimo sangue mostra poi una parte opaca e viscosa (perché contiene grassi animali che si depositeranno nei vasi sanguigni; ostruendoli prima o poi).
Di fatto, la dieta ricca di grassi, porta a pericolosi depositi nelle arterie e alla mancata capacità di dilatarsi e favorire il flusso sanguigno dell’epitelio (l’epitelio è il tessuto del vaso sanguigno) e, nel tempo, alla diminuzione di diametro dei vasi sanguigni con conseguente minor apporto di ossigeno e nutrimenti nel corpo.
Un’apposito corso è stato fatto, gratuitamente ai Vigili del Fuoco di New York, spiegando loro che la normale dieta a base di carne, uova e dolciumi, li avrebbe portati ad una riduzione enorme del diametro delle arterie e quindi a rischio infarto e altre malattie cardiache o al cancro.
Noi, che scriviamo su questo giornale, siamo sempre stati scettici sulla dieta vegetariana, ma dopo quanto ascoltato dai medici di grandi atleti e dai loro allenatori, abbiamo deciso di prendere in seria considerazione questa ipotesi.
Magari non diventeremo totalmente vegetariani, ma da ora cercheremo di inserire almeno più oli vegetali e più lenticchie nella nostra dieta; che è sempre stata ricca di vegetali e frutta, ma non aveva mai disdegnato la carne, il pesce e i latticini.
GLI EFFETTI DELLA DIETA SUGLI SPORTIVI – MA CHE VALGONO PER TUTTI
I nostri vasi sanguigni sono rivestiti da una membrana che si chiama endotelio; questa membrana può dilatarsi e fare scorrere più sangue per aiutare una parte del corpo nel momento del bisogno.
Questo accade ogni volta che l’atleta si allena e poi deve recuperare in fretta per poter riprendere un altro allenamento o vincere una gara o superare il più velocemente possibile un grave trauma; stiramento muscolare, strappo muscolare, rottura di un osso ecc…
Se il tessuto epiteliale è elastico si dilaterà dove necessario e farà scorrere più sangue che porterà più ossigeno e sostanze nutritive ed eliminerà più velocemente le scorie da sforzo.
La dieta vegetariana ha dato questi risultati:
Nella pedalata dei ciclisti si è rilevato un aumento di resistenza del 22% in più rispetto a coloro che si nutrono di proteine animali, nel sollevamento pesi (peso alla pressa) del 19% in più.
Dopo una dieta vegetariana, in sole tre settimane, gli indicatori infiammatori diminuiscono del 29%
Dopo sei mesi i marcatori di infiammazione arrivano a zero.
Cosa è l’infiammazione ?
Nella dieta del carnivoro, si altera il microbioma intestinale (batteri buoni e cattivi che abbiamo nell’intestino e che possono portare anche a gravi malattie come il cancro) e i batteri che si sviluppano favoriscono l’infiammazione.
Altro fattore negativo della dieta intestinale è il ferro eme, le endotossine e altre molecole infiammatorie come la Neu5Gc. Tutto questo favorisce l’infiammazione (ovvero l’ambinete acido).
Solo un hamburger può accrescere i fattori infiammatori del 70% – il che vuol dire che nelle arterie l’infiammazione ridurrà il flusso sanguigno e, nell’atleta aumentano i dolori da sforzo e si ritardano i tempi di recupero (anche in caso di trauma).
Al contrario gli antiossidanti (contenuto nei vegetali) riducono lo stato di infiammazione, ottimizzando il micorbioma intestinale.
GLI ALIMENTI VEGETALI SONO ANTIOSSIDANTI 64 VOLTE DI PIU’ DI QUELLI ANIMALI
Secondo gli ultimi studi, non sono solo i grassi animali i colpevoli delle malattie cardiache e di altri gravi problemi di salute, ma sono proprio le proteine animali che conterrebbero sostanze che sono negative per la salute. Quindi non servirebbe mangiare carni e formaggi magri.
1 mg. di ferro eme (nelle proteine animali) al giorno è eguale all’aumento del 27% del rischio di malattie coronariche.
Il tonno (1 porzione) contiene 1,5 mg di ferro eme
Il pollo ne contiene 1,20
L’hamburger ne contiene 2 mg.
I PRO E I CONTRO
Il problema della dieta vegetariana è uno solo; saper bilanciare il tutto, altrimenti si rischiano delle gravi carenze alimentari, soprattutto nei bambini.
Comunque non dimentichiamo che le popolazioni nordiche e, per esempio i mongoli, sono sempre vissute cibandosi di alimenti animali, ma l’incremento di malattie cardiache si verifica solo quando acquistano gli stili di vita occidentali. Ovviamente vivere al freddo e fare attività fisica serve a bruciare potenzialmente tutti i grassi animali che si introducono.
Altra informazione da non tralasciare:
- i moderni test scientifici non tengono contro della reale dieta del carnivoro tradizionale, per esempio francese
E’ noto a tutti come la cucina tradizionale francese sia ricca di grassi animali, ma nelle popolazioni rurali non è mai stato riscontrato un alto tasso di colesterolo generalizzato. La spiegazione è scientifica e sta nella presenza, sulle tavole tradizionali, del bicchiere di vino rosso (si intende vino da uva e non quello che acquistiamo a basso prezzo e che non può essere fatto con l’uva; basta considerare i costi del tappo, della bottiglia e della produzione del vino). Nessuna bottiglia sotto i 7 euro, può contenere vino vero; ce lo ha confessato una seria donna sommelier.
Va sempre tenuto presente che, una volta, non c’erano i riscaldamenti e la vita era molto più attiva di oggi.
