Dagli anni ’60 in poi – l’acquacoltura è cresciuta in modo esponenziale
dalle coste norvegesi – si è propagata verso quelle scozzesi – alaskane (dell’Alaska) – irlandesi e cilene e thailandesi
Salmone – gamberetti – pangasio e altri pesci da allevamenti
Nell’ultimo rapporto, l’ ONU ha inserito il salmone selvatico tra le specie in estinzione …
UNA CRUDA E VERA PREMESSA: siamo in tanti e lo spazio che la terra ci offre è limitato, (oltre 7 miliardi e tra poco ben 8 miliardi), molti di noi consumano troppo … anche di cibo che porta malattie
Gli studiosi ci dicono che abbiamo solo 10 anni per invertire la tendenza …. ovvero correggere gli errori che abbiamo fatto sino ad ora, ma molti di noi non vogliono sentir parlare di questi argomenti
Premesso che non tutti gli allevamenti sono uguali, rimane il fatto che la maggioranza sta producendo gravissimi danni alla natura circostante e i costi finali saranno molto più alti di quanto, si dice, facciano risparmiare, gli stessi allevamenti, in termini di pesca intensiva (che rimane devastante). Inoltre, mangiare pesce che è stato allevato in acque inquinate da antibiotici e pesticidi non fa bene alla nostra salute. Queste affermazioni nascono da centinaia di documenti prodotti da studiosi delle varie università nel mondo e rintracciabili su You Tube; alla parola allevamenti di salmone o gamberetti ecc…
La Norvegia ha perso, negli ultimi anni, metà dei suoi salmoni selvaggi; oltre il 70% dei salmoni nei fiumi sono geneticamente inquinati, ma anche l’Alaska non ha avuto esiti migliori.
In Thailandia e nel sud est asiatico, si allevano gamberi che sono in vendita in tutti i supermercati del mondo. Il prezzo pagato sono: la deforestazione delle mangrovie dalle coste, che impedivano gli effetti più devastanti degli tsunami, e allevamenti in acque già inquinate dall’aumento esponenziale della popolazione locale e da pesticidi e antibiotici usati negli allevamenti.
Chi alleva sostiene che sia un risparmio; sicuramente per loro, poiché i guadagni sono esponenziali, dato il grande consumo di pesce allevato in tutto il mondo.
L’allevamento del salmone è spiegato come una delle fonti di proteine più sostenibili. Con solo 1,2 kg. di mangime si produce un chilo di salmone; contro i tre chili di mangime per i maiali e ben 8 chili di mangime per un chilo di carne bovina. La verità è che la maggior parte del pesce pescato di bassa qualità diventa mangime per questi pesci. Insomma, gli allevamenti, in genere, non sono un affare per la conservazione della natura. Da questo punto di vista hanno ragione i vegetariani e vegani. Io che scrivo non sono né vegetariana né vegana, ma sto solo cercando di mangiare meno animali possibili e solo provenienti da allevamenti tutelati (purtroppo più costosi). Ora mangio più riso, pasta, pane (fatto in casa quando posso), vegetali e frutta; anche quella secca.
Tornando ai salmoni e agli altri allevamenti
I salmoni, i gamberi e gli altri pesci allevati in grandi quantità e in limitati spazi, in acque aperte, diventano concentrati di batteri e di altri inquinanti; immessi dall’uomo, come gli antibiotici per combattere i batteri patogeni, oltre ad altri prodotti chimici come i pesticidi. L’acqua e i salmoni che fuoriescono dall’allevamento in mare aperto, si disperdono nel mare vicino contaminando i salmoni selvaggi. I quali, sono diventati specie a rischio; ogni anno se ne trovano moltissimi morti prima di risalire i fiumi dove depositerebbero le uova.
Nel 2018 l’Italia ha importato 60 mila tonnellate di salmone solo dalla Norvegia.
In Islanda, la popolazione dei salmoni selvatici è relativamente ancora in salute. Tanto che chi ha terreni sui fiumi li affitta per la pesca al salmone a 3.000 euro al giorno !!!
Negli USA il salmone selvatico è assediato dalle dighe; che ne impediscono la riproduzione e la soluzione dell’allevamento è scesa a troppi compromessi …
I salmoni d’ allevamento scappano e contaminano quelli selvatici indebolendoli, ma non solo…
Dagli anni ’60 in poi, l’acquacoltura è cresciuta in modo esponenziale; dalle coste norvegesi, si è propagata verso quelle scozzesi, irlandesi e cilene.
Vi riportiamo cosa ha scoperto Mikael Frödin, dopo anni di pesca e immergendosi nelle vasche di salmone allevato.
Mikael Frödin, è nato nel settembre del 1961 e attualmente vive sul lago Valloxen a Knivsta, in Svezia. Durante gli anni ’80 e ’90 Mikael ha lavorato come guida su alcuni dei migliori fiumi del salmone scandinavo. Attraverso la sua scrittura, blog e social media ha sempre combattuto contro la pesca eccessiva, i vivai e i problemi di allevamento ittico.
E’ autore del documentario Artifishal; un film sulla Patagonia su persone, fiumi e la lotta per il futuro dei pesci selvatici, racconta del salmone selvaggio verso l’estinzione, le minacce che vengono dai vivai e dagli allevamenti ittici.
Vedi di più al link:
https://www.frodinflies.com/blogs/films/artifishal-trailer
Ecco cosa ci insegna la sua esperienza:
- gli escrementi di un allevamento di salmoni sono pari a quelli di una media cittadina
- i salmoni di allevamento sono vittime di parassi e malattie
- gli allevatori immettono grandi quantità di antibiotici e pesticidi per difendere gli animali, ma gli antibiotici e i pesticidi si disperdono nell’acqua e contaminano anche l’altro pesce e lo indeboliscono
- il mangime è addizionato a coloranti.
I salmoni selvatici:
- i salmoni di allevamento che scappano inquinano il DNA di quelli selvatici e c’è un serio rischio che li portino all’estinzione.
Per questo motivo, il salmone selvatico è stato dichiarato specie a rischio di estinzione.
