27.4.19 Scontro tra esercito e miliziani sei bambini tra i morti
15 corpi in casa dopo blitz
La polizia dello Sri Lanka ha trovato 15 cadaveri; anche quelli di sei bambini, dopo che terroristi legati ai fatti di Pasqua, hanno aperto il fuoco e fatto esplodere ordigni durante un’incursione dell’esercito nella loro casa (nella parte est del Paese; qui è più facile trovare appoggio per eventuali ex terroristi indipendentisti Tamil).
La sparatoria è cominciata ieri sera dopo una soffiata su un presunto covo di miliziani vicino alla città di Sammanthurai.
Il comandante Aruna Jayasekara ha parlato di una sparatoria e almeno tre esplosioni, causate da kamikaze. Sono stati recuperati esplosivi, detonatori,” kit suicidi” e bandiere dell’Isis.
Il presidente Maithripala Sirisena ha detto che già 140 persone sono state identificate come aventi legami con l’Isis.
26.4.19 ore 20: A Batticaloa si segnala una sparatoria di poche ore fa tra polizia e estremisti; nessun moto
Allarme terroristico per le moschee frequentate da sufi (area moderata e tranquilla mussulmana)
Anche i cristiani vengono invitati ad evitare di frequentare le chiese per rischio attentati.
Non mancano le polemiche.
Emergono particolari sempre più inquietanti
Anche il figlio di un ricco commerciante di rame si è fatto esplodere come kamikaze …
La famiglia del commerciante di spezie più potente di Sri Lanka risulta implicata anche con una donna che si è fatta esplodere con i figli.
Uno dei figli, colti e ricchi, che si sono fatti esplodere, fu insignito di onorificenza dal governo …
Lo stesso padre del kamikaze e padrone della ditta di spezie è stato accusato.
Il governo invita a non frequentare le moschee in segno di solidarietà, ma il vero motivo è l’allarme terroristico contro le moschee frequentate da sufi (area moderata e tranquilla mussulmana considerata blasfema dagli estremisti.
Un importante rappresentate del sistema di sicurezza contro gli attentati dello Sri Lanka, sistema ben efficente in passato e che ha vinto sull’estremismo del gruppo terroristico interno e indipendentista Tamil (che però non aveva mai colpito i civili), dichiara ad una televisione straniera, che le colpe sono da ricercare nel sistema di comunicazioni interno, ammette che si sapeva del rischio attentati, ma la COMUNICAZIONE INTERNA NON HA FUNZIONATO … ma chi sapeva non poteva intervenire personalmente ??? Ovvero a titolo personale ? Forse sarebbe bastata una telefonta anonima alla polizia …
Non 359 i morti, ma 100 in meno perché ?
Risposta ufficiale: i corpi dilaniati hanno creato un problema nel calcolare i morti.
A noi viene anche il sospetto che si volesse, a tutti i costi, che l’attentato avvenisse e che avesse la massima risonanza mondiale !!!
Infatti, sono stati confermati tutti gli avvisi precedenti gli attentati ricevuti dal governo, compresi numeri di telefono e UN KAMIKAZE ARRESTATO E POI RILASCIATO …
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Altri approfondimenti dei giorni scorsi
RACCAPRICCIANTI E PREOCCUPANTI LE NUOVE NOTIZIE DA SRI LANKA
Bene educati – benestanti – colti – sono i nuovi kamikaze …
Secondo il governo sono nove i kamikaze morti negli attacchi di Pasqua: otto di loro sono stati identificati
Per il prestigioso quotidiano il Guardian, che cita fonti locali e occidentali, le autorità dello Sri Lanka sapevano dell’attentato perchè informati ben oltre quattro mesi fa; da agenzie di sicurezza straniere.
Terrificante la constatazione che l’ Isis ( Daesh ) riesca a fare proseliti anche tra le nuove generazioni colte e ricche … il che assicura un futuro all’ organizzazione … !!!
Una madre si è fatta saltare davanti ai figli …
L’ Isis ha trovato nuovi giovani tra i più ricchi e colti di Sri Lanka, che avranno portato anche soldi all’organizzazione …
Uno di loro è adddirittura il figlio del più potente commerciante di spezie …
Uno dei kamikaze aveva studiato nel Regno Unito e aveva poi fatto degli altri studi universitari in Australia.
Due fratelli di famiglia molto agiata, si sono fatti esplodere negli hotel Shangri-La e Cinnamon di Colombo al momento del buffet della prima colazione. Il padre è fra le persone arrestate.
Si può chiaramente parlare di un cortocircuito sulle informazioni, avvenuto all’interno dello Stato.
Guardian, che cita fonti locali e occidentali, le autorità dello Sri Lanka sapevano dell’attentato perchè informati ben oltre quattro mesi fa; da agenzie di sicurezza straniere.
Di fatto lo Sri Lanka vive una violenta lotta per il potere fra presidente e primo ministro.
Il primo ministro, in autunno, aveva silurato il presidente. Ma era stato costretto a rinominarlo dopo sette settimane nelle quali si era parlato di colpo di stato.
Dopo i fatti di terrorismo il presidente dello Sri Lanka, Maithripala Sirisena, ha chiesto la sostituzione del ministro della Difesa Hemasiri Fernando e ha cominciato le procedure per rimuovere anche l’ispettore generale della polizia, Pujith Jayasundara.
Un terribile sospetto segue a questi fatti:
LA GUERRA INTERNA TRA PRESIDENTE E IL MINISTRO DELLA DIFESA E ‘ LEGATA AL SILENZIO SUL TERRORISMO
PURTROPPO IL RISCHIO TERRORISMO NON E’ TERMINATO
L’ ISIS ( DAESH ) HA APPENA LANCIATO IL PIU’ PESANTE ATTENTATO DA QUANDO ESISTE
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Precisazioni dei giorni scorsi
TERRORISTI ANCORA IN FUGA CON GRANDI QUANTITATIVI DI ESPLOSIVI
359 morti
158 arrestati
Arrivano le prime precisazioni e ipotesi dopo l’annuncio – da parte dell’ Isis ( Daesh ) di essere stati loro a causare il massacro a Sry Lanka
La foto con i kamikaze davanti alla bandiera dell’ Isis fa luce sugli attentatori suicidi
L’ipotesi di un collegamento con i fatti contro i mussulmani in Nuova Zelanda, pare sempre più debole. Potrebbe e essere usata solo per dare più eco a quanto accaduto nello Sry Lanka.
La mancanza di coordinazione tra chi, al governo, sapeva delle informative sull’attentato (dal 4 aprile) e chi non ha informato chi doveva intervenire.
Dietro a questa mancanza di trasparenza, non si possono ignorare i gravissimi motivi di conflitto tra il presidente dello Sry Lanka e il responsabile della sicurezza. Lo scorso anno si era parlato di tentativo di colpo di stato; poi tutto riappianato come prima dai tribunali. Ma i rancori sono certamente rimasti latenti.
Oggi, il Capo di Stato parla di cambio completo nei ranghi della sicurezza; una vendetta realizzata grazie all’attentato?
La lettura più seria secondo noi, in questi casi, sta sempre nel settore del potere e dell’economia, che vengono cammuffati da guerre religiose per trovare facilmente dei sostenitori e creare situazioni di confusione e pericolo; per poi mirare al potere.
Lo Sry Lanka è un importante porto sull’ Ocenao Indiano; ambito da molte potenze asiatiche.
Gigantesco, noi lo abbiamo visitato, il nuovo porto a sud del paese; di proprietà dei cinesi.
Inoltre, lo Sri Lanka essendo un paese con tante e diverse religioni e abbastanza tollerante sino a pochi anni fa, è un crogiuolo ideale per chi volesse ottenere velocemente una crescita di odio e intolleranze religiose.
Già da tempo si erano segnalati episodi di intolleranza, quello che era il gruppuscolo di estremisti islamici aveva distrutto delle immagini di Budda.
Lo stesso governo cingalese, subito dopo gli attentati, è stato costretto a chiudere Facebook – Twitter e messaggistica in genere, perché si stavano diffondendo pericolosi messaggi di odio da parte dei cittadini verso le varie religioni: mussulmani, buddisti, cristiani, induisti ecc…
Ancora una volta l’ Isis ( Daesh ) ha colpito per creare odio, il primo passo per poter agire nel torbido e trovare seguaci.
Ma non va mai dimenticato che l’ Isis ha grandi aspirazioni internazionali ed è una organizzazione ricca eancora potente.
Trump, a riprova che molti americani capiscono poco della storia e delle culture che dovrebbero contrastare (non per colpa loro, ma perché la scuola americana non insegna quasi nulla sulla cultura e la storia mondiale), aveva dichiarato la fine dell’ Isis. Ma la distruzione fisica di quello che era stato chiamato lo stato islamico, non ha voluto dire la fine dei terroristi ai quali è stato permesso di scappare e che rimangono un pericolo per tutto il mondo.
Perché abbiamo scritto che è stato permesso di scapapre ?
Per esempio, abbiamo visto un filmato nel quale un bambino, sopravvissuto e scappato dallo stato islamico, spiegava di avere visto numerosissime gallerie sotteranee dove si rifugiavano i terroristi durante gli ultimi bombardamenti della coalizione occidentale.
Se hanno scavato, avranno scavato anche per arrivare sbucare nei territori circostanti e scappare; questa potrebbe essere stata la via privilegiata per sfuggire ai bombardamneti, magari usata solo dai capi; i più pericolosi.
INDIFFERENZA COLPEVOLE DI TUTTO L’OCCIDENTE:
NESSUNO SI E’ OCCUPATO SERIAMENTE DI COSA FARE DI QUESTI ESTREMISTI SOPRAVVISSSUTI ALLO STATO ISLAMICO E CHE VAGANO ANCORA NEL MONDO, MOGLI E FIGLI COMPRESI – TUTTI INDOTTRINATI SINO AL MIDOLLO.
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23.4.19 ore 22.36
E’ l’ultimissima notizia
L’Isis rivendica l’attentato alle chiese e alberghi a Sri Lanka
COLPIRE DOVE LE DIFESE SONO PIU’ DEBOLI
ECCO LA STRATEGIA DELL’ISIS
Dall’inizio eravamo tutti rimasti sorpresi dalla violenza, inusuale per lo Sri Lanka, e dal tipo di organizzazione che non coincideva con le scarse capacità, anche economiche, del piccolo gruppo terrorista locale NTJ ( National Thowheeth Jamàath ).
Noi, come abbiamo spiegato in un altro articolo su questo argomento, riteniamo che, sempre dietro a fatti di guerre di religione, si nascondano motivi economici e politici. Infatti l’Isis è una’organizzazione ricca, che mira ad impadronirsi di tutto il mondo mussulmano e dell’Occidente.
Sri Lanka è ambito, come porto sull’Oceano Indiano, da quasi tutte le potenze asiatiche …
Questa mattina ore 9,00
Il rischio di un attacco alle chiese e l’intensificazione delle attività di sorveglianza sul National Thowheeth Jama’ath, erano stati inviati dai dirigenti dei servizi segreti a vari sottoposti; già l’11 aprile (il 4 aprile era arrivata la notizia ai responsabili), ovvero dieci giorni prima degli attentati …
India e Stati Uniti avevano avvisato lo Sri Lanka di possibili attacchi dallo scorso 4 aprile
In un documento interno del Paese – si parlava di rischio attentati nelle chiese cattoliche e si precisavano: spostamenti del leader del NTJ ( National Thowheeth Jamàath ); piccolo e sconosciuto gruppo terroristico islamista (oggi pensiamo: probabilmente con contatti con ex Tamil e Isis).
Alcuni funzionari cingalesi hanno riferito come uno degli attentatori suicidi fosse stato arrestato mesi fa per il sospetto di aver vandalizzato una statua di Buddha.
Già il 4 aprile l’India, aveva avvisato l’intelligence cingalese di un possibile attacco alle chiese ed all’ambasciata indiana.
Il New York Times precisa che nell’avviso era scritto anche l’indirizzo e il numero di telefono del leader del gruppo, Mohammed Zaharan.
Oggi, si dice che le autorità dello Sri Lanka avevano messo sotto sorveglianza diversi membri del National Thowheeth Jama’ath, ma si erano limitate a questo atto, senza intervenire direttamente.
Il fatto che in brevissimo tempo ci siano stati almeno 40 arresti, significa che l’intelligence era molto probabilmente a conoscenza di numerosi indirizzi.
E’ confermato che il rischio di un attacco alle chiese e l’intensificazione delle attività di sorveglianza sul National Thowheeth Jama’ath, erano stati scritti in un documento inviato dai dirigenti dei servizi segreti a vari sottoposti; già l’ 11 aprile, ovvero dieci giorni prima degli attentati !!!
Sempre il New York Times, spiega che il fallimento nella catena di comando può essere la conseguenza della faida politica in corso tra il presidente cingalese Maithripala Sirisena e il primo ministro Ranil Wickremesinghe.
Questa crisi dura dallo scorso anno, quando Wickremesinghe fu escluso dalle informazioni segrete più importanti.
Questa è la spiegazione della mancata ricezione delle informazioni sui possibili attacchi.
Ora, il presidente Sirisena, anche capo dei servizi segreti, è accusato di negligenza da molti politici cingalesi.
La tempistica degli eventi, che ha richiesto una notevole organizzazione, soldi e capacità di coordinamento, fa pensare che il National Thowheeth Jama’ath (piccola organizzazione locale di stampo terroristico) sia stato aiutato da un’organizzazione terroristica esterna, molto più potente.
Lo scorso gennaio, durante un’indagine sui danneggiamenti delle statue buddiste, fu scoperto un deposito di armi ed esplosivi in una piantagione di cocco nel nord est del paese.
Il governo sostiene che potesse appartenere ad un gruppo islamista, con ogni probabilità collegato al National Thowheeth Jama’ath.
Anche Raffaello Pantucci, analista del think tank londinese Royal United Services Institute for Defence and Security Studies, ha dichiarato al Wall Street Journal che il fatto fa sospettare un collegamento esterno con lo Stato Islamico e al Qaida; come sospettati principali.
Dal 2015, ben 41 i musulmani cingalesi, si sono uniti allo Stato Islamico; lo sostiene Rohan Gunaratna della S. Rajaratnam School of International Studies di Singapore.
Tra questi estremisti, solo due sono tornati a Sri Lanka.
Il Wall Street Journal ipotizza che gli estremisti rimasti in Iraq, Siria o Turchia siano i colpevoli della radicalizzazione dei simpatizzanti dell’ISIS nel sudest asiatico, dall’India alle Maldive.
Forse, proprio il National Thowheeth Jama’ath era stato incaricato di diffondere il redicalismo islamico nello Sri Lanka. Ma, sino all’altro giorno, si è sempre pensato che il National Thowheeth Jama’ath non fosse incline al terrorismo.
