Dal 25 marzo al 20 maggio 2019
117 anni di storia del Manicomio San Martino di Como
Università di Milano-Bicocca, piazza dell’Ateneo Nuovo, 1 – Milano, edificio U6 – accanto all’Aula Magna (ingresso da piazza Ateneo Nuovo o via Piero e Alberto Pirelli).
Donne ribelli, troppo intelligenti, sensuali e disubbidienti alla morale corrente … ma anche solo vedove, sole, deboli, indifese o solo povere e/o fastidiose per la famiglia che voleva disfarsene; a volte anche per questioni ereditarie o perché mettevano a repentaglio il buon nome della famiglia.
” Mentecatte, deficienti, idiote, irrispettose, isteriche, smorfiose “ Così erano definite nelle cartelle cliniche.
Curate a colpi di elettroshock (che lasciava segni indelebili nel cervello), insulina, gravi limitazioni della libertà (a volte, legate al letto e impossibilitate a ricevere alcuna corrispondenza), soggette ad umiliazioni e vessazioni di ogni genere.
Una mostra di fotografie e documenti delle cartelle cliniche dell’ex Ospedale psichiatrico San Martino di Como; tra il 1882 e il 1948.
BASTAVA LA FIRMA DI UN SOLO MEDICO PER FINIRE IN MANICOMIO
LA DONNA SOLA ERA QUELLA CHE FACEVA PIU’ PAURA A TUTTO IL CONTESTO SOCIALE
GIA’ A 14 ANNI SI POTEVA FINIRE IN MANICOMIO – PERCHE’ I GENITORI PREFERIVANO QUESTA SOLUZIONE ALLA QUALIFICA DI LIBERTINA ( o donna dai costumi facili )
Nelle cartelle cliniche, Teresa era definita affetta da ” pazzia morale “.
Liliana; tredicenne fu placata con il cardiazol, un farmaco capace di dare l’impressione di una morte imminente.
Alcune donne furono internate perché:
” poco inclini ai lavori domestici ”
” poco inclini alla maternità ”
” con ambizioni intellettuali e di carriera” …
Dopo quarant’anni dalla riforma Basaglia, che chiuse i manicomi, si vuole dare luce, in 50 pannelli e 140 immagini, alle storie donne, che mostrano come la società considerava le malattie mentali.
DA LEGGERE.
Il libro scritto dalla giornalista amricana Nellie Bly “Dieci giorni in manicomio“, che si fece internare per scrivere gli orrori dei manicomi dell’epoca.
Nellie Bly “Dieci giorni in manicomio“, Edizioni Clandestine, 7,50 euro
Nel 1887, la reporter Nellie Bly, fingendosi una rifugiata afflitta da paranoia, si fece rinchiudere nel manicomio dell’isola Blackwell, allo scopo di scoprire le condizioni di vita delle donne ricoverate.
“Battevo i denti e tremavo, il corpo livido per il freddo che attanagliava le mie membra. All’improvviso, tre secchi di acqua gelida mi furono versati sulla testa, tanto che ne ebbi gli occhi, la bocca e le narici invase. Quando, scossa da tremiti incontrollabili, pensavo che sarei affogata, mi trascinarono fuori dalla vasca. Fu in quel momento che mi sentii realmente prossima alla follia”. Nel suo reportage, Nellie Bly racconta i soprusi e le violenze che le pazienti subivano per opera di crudeli infermiere e medici poco umani.
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La mostra rientra tra gli eventi del PhotoFestival di Milano.
ORARI MOSTRA:
- dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 21.30
- il sabato dalle 8.00 alle 13.30.
L’ingresso è libero e aperto a tutti.
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Foto copertina – G.Angri – particolare
