TADO ANDO NON E’ UN’ ARCHISTAR
Nato a Osaka nel 1941, non ha frequentato l’università per ragioni economiche, ma oggi è considerato uno degli architetti più rappresentativi del XX secolo.
La sua è una storia da autodidatta. Con una forte componente esperienzale di artigianato.
Mr. Ando, racconta che a 15 anni fu affascinato da un libro di Le Courbousier ed è da quel libro che nacque la sua passione per l’architettura.
Tra il 1960 e il 1969, Tadao Ando gira il mondo per approfondire le sue conoscenze lavorative; visita templi e case da tè di Kyoto, Yokohama e Nahodka, ma va anche a Mosca e in tutte le più importanti capitali europee. Vista anche gli Stati Uniti e l’ Africa.
Quando torna, nel 1969, apre il proprio studio a Osaka.
Architetto internazionale, crea con animo giapponese, ma usa anche cemento e vetro; in una geometria figlia della cultura e della grafica del suo paese.
Un esempio di stile, raffinatezza cultura e sobrIetà.
Abbigliamento sempre nero, maglia a collo alto, o girocollo.
Altri architetti, hanno alle loro dipendenze centinaia di persone e giganteschi studi; Tadao Ando no.
E’ conosciuto a livello mondiale, ma la sua riservatezza e il suo stile nascondono il genio che vive in lui.
Dopo avere realizzato importanti lavori sul il tema che lo accompagna in tutta la sua carriera: quello della casa unifamiliare giapponese, si dedica anche a importantissime opere pubbliche.
Tra i tanti suoi lavori da vedere su internet, eccone alcuni:
Insediamento residenziale “Rokko I” (1978-1983)
Cappella dei Venti e Cappella sull’acqua a Hokkaido (1988)
Chiesa della Luce di Osaka
Museo d’Arte Contemporanea di Naoshima (1988-1992)
Tempio sull’acqua di Hompuku-ji a Hyogo (1989-1991)
Padiglione giapponese all’Expo di Siviglia
Sede della Pulitzer Foundation for Arts a Saint Louis, in Missuri (1991-2001)
Centro Ricerche sulla comunicazione Benetton; “Fabrica” (1992-2000), costruito a Treviso intorno a una villa palladiana del XVI secolo
Modern Art Museum a Forth Worth, in Texas (1997-2002)
Tra le onorificenze ricevute da Tadao Ando;
il Gran Premio Giapponese d’Arte, nel 1994, e l’anno dopo il premio Pritzker. È stato anche visiting professor a Yale, Harvard e alla Columbia University (1987-1990).
