Non è conosciuto da molti – ma è una importante parte della storia dell’architettura italiana
E’ nascosto in una rientranza all’inizio della centralissima via Torino – ma merita tutta la nostra attenzione – un’opera del grande Bramante
Chiesa di S. Maria presso S. Satiro
Bramante viene segnalato in S. Maria dal 1482, ma lo si ritiene presente nel cantiere anche qualche anno.
E’ grazie all’attività del marchigiano Bramante ed alla presenza di Leonardo, che l’architettura milanese conosce il Rinascimento.
Tra il IX e l’XI secolo esisteva una piccola chiesa di cui resta il solo campanile; preromanico.
Nel 1242, un vandalo danneggiò l’immagine della Vergine con un coltello e, pare, che poi la medesima sanguinasse miracolosamente; così ci rimanda la tradizione.
Nella seconda metà del Quattrocento, iniziò la costruzione di una nuova chiesa dedicata a Maria.
L’acquisto di alcune case da demolire, permise l’edificazione del transetto della chiesa (1478).
Il coro, geniale e moderna soluzioni prospettica del primo Rinascimento, è del Bramante; obbligato a questa scelta per i vincoli spaziali e le strutture preesistenti.
Il risultato è totalmente appagante e geniale; ancora oggi ci lascia ammirati.
La mano del Bramante è tanto significativa che è presente ancora oggi, ben evidente, nonostante gli interventi successivi. Interventi integrativi, nell’Ottocento (soprattutto nel 1819 e negli anni Trenta a opera di Felice Pizzogalli, quindi negli anni Cinquanta e Settanta con i lavori curati dal Vandoni).
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