” Ce l’hanno tutti con Greta … ” lo ha scritto anche il Corriere della Sera.
Parliamo di Greta Thunberg, la sedicenne svedese che si è fatta conoscere nel mondo per la sua campagna per sensibilizzare i potenti della terra verso le problematiche dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici.
Giustamente rispettiamo anche chi non ne condivide quella che viene definita “retorica di stampo populista”, ma una ragazzina che ha la forza di smuovere così tanti giovani e di arrivare a parlare ai potenti, ci sembra un personaggio che meriti rispetto e ascolto.
Inoltre, non accettiamo l’idea di dovere morire in un mare di cinismo; lasciamo ai più giovani almeno la possibilità di cercare un futuro migliore di quello che noi gli abbiamo preparato.
Non è detto che se si parla di idealismo, si debba essere per forza in malafede. Il cinismo dilagante ci fa molta più paura.
E’ un fatto che questi giovanissimi si troveranno ad affronatre problemi, non solo climatici, che mai nessun uomo ha affrontato da quando esiste; ovvero vivere in oltre 8 miliardi sul medesimo pianeta.
Non a caso, si stanno finanziando studi scientifici per provare a trovare uno sbocco su Marte.
Non sarà certo la soluzione per molti, ma almeno un’elite potrà scappare da quello che potrebbe diventare un mondo invivibile e violento.
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Per chi ha tempo e voglia di saperne di più:
leggendo i giornali a questo proposito abbiamo trovato queste espressioni:
“gretinismo” e “bimbocrazia” …
“…questi stessi ragazzi non rinunceranno mai ai telefonini ed a tutti i vantaggi del progresso..”
Noi pensiamo che, chiedere un mondo migliore con a disposizione una ricerca scientifica così avanzata, non abbia nulla a che fare con posizioni politiche.
Il mondo può benissimo continuare nel suo progresso, ma prendendo nuove strade che forse darebbero anche tanto nuovo lavoro.
Pensiamo alla ricerca verso un’auto elettrica che sia acquistabile da tutti; sarebbe un modo per dare molto lavoro, facendo pure girare l’economia.
La scienza dispone già di molte soluzioni per disinquinare le acque e i terreni, sono costose (non tutte), ma potrebbero essere un motore per l’economia; tanti nuovi posti di lavoro.
Anche i problemi della siccità e delle abbondanti piogge, possono essere affrontati meglio se si studia e si agisce sulla prevenzione.
Pensate a quanto lavoro ci sarebbe nell’edilizia se l’Italia, e poteve farlo già da 30 anni come minimo, decidesse di mettere in sicurezza tutti gli edifici scolastici, le abitazioni, i ponti, le strade ecc..
Senza dimenticare che la scelta di certe coltivazioni e irrigazioni, copiando da paesi dove esitono siccità e alluvioni, potrebbe mettere a frutto anche i cabiamenti climatici.
Peccato che per tutto questo ci voglia intelligenza, conoscenze anche scientifiche e capacità di immaginare il futuro, che vada oltre il mese dopo….
Qualità assai scarse all’epoca di facebook e messaggini !
