Un antinfiammatorio può aiutare a combattere la depressione ?
Sempre più numerose le ricerche e gli studi scientifici intenzionati a dimostrare un collegamento tra depressione e infiammazione
Depressione – ne soffrono – 2,8 milioni di italiani (il 5,4% della popolazione) – 322 milioni di persone nel mondo – circa il 4.3% della popolazione mondiale
Edward Bullmore, direttore del Dipartimento di Psichiatria dell’Università di Cambridge, è anche autore del libro “La mente in fiamme”, dove si parla delle nuove scoperte riferite ai malati di depressione.
“Molti studi confermano che, negli animali, l’infiammazione provoca comportamenti che assomigliano alla depressione degli umani”
Ovviamente non siamo ancora alle certezze, si dovranno fare studi più approfonditi, ma una strada è segnata e prossimamente forse troveremo una soluzione.
E chiaro comunque, secondo Edward Bullmore, che le citochine (proteine che segnalano la presenza di infiammazione) nel sangue, riescono a lasciare i capillari che nutrono il cervello e possono attaccarne i neuroni.
A questo problema stanno lavorando molti ricercatori in tutto il mondo.
I ricercatori della Scuola di Medicina dell’Università di Stanford, Stati Uniti, hanno trovato nel sangue di chi è affetto da sindrome da fatica cronica (o encefalomielite mialgica) un gruppo consistente di biomarcatori, particolari proteine (citochine) che indicano la presenza di un’infiammazione.
- senso di stanchezza cronica
- insonnia
- mancanza d’appetito
Sono i classici sintomi per chi è a rischio depressione.
In uno studio del Centro per la Dipendenza e la Salute Mentale di Toronto, che ha coinvolto 20 pazienti e come gruppo di controllo altre 20 persone senza problemi dell’umore, è risultato che un 30% in più di infiammazione ha colpito il cervello di persone affette da depressione maggiore.
Questo studio, pur limitato nel numero, è stato fatto con l’uso di mezzo all’avangiardia; tomografia a emissione di positroni Pet.
Al momento nessun medicinale contro la depressione contiene antinfiammatori.
