Progetto di studio e conservazione del capolavoro di Marcel Duchamp Scatola in una valigia (Boîte en-valise)
All’inizio l’idea è quella di riprodurre, rendere piccole e trasportabili le opere realizzate fino ad allora
conservato alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia
e oggi all’Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro di Firenze.
La Scatola in una valigia è un’opera di Marcel Duchamp del 1941.
Una valigia di pelle contenente copie in miniatura, riproduzioni a colori e una fotografia delle opere dell’artista con segni a matita, acquerello e inchiostro.
Ci vollero sei anni per realizzarla: 1935-1941.
L’idea nacque dal voler realizzare dei multipli di vecchie opere: dieci riproduzioni fotografiche da vendere per guadagnare un poco di denaro.
IL PROGETTO
La Bôite, è una specie di catalogo in miniatura di tutta l’opera di Marcel Duchamp e doveva essere pubblicato in trecento esemplari.
Ogni esemplare, di lusso, conteneva circa sessanta riproduzioni tra le quali una sola opera era, anche se in piccolo, originale.
Ma poi non tutte le riproduzioni vennero fatte da originali.
UN SIGNIFICATO DELL’OPERA POCO STUDIATO:
l’idea del trasportare, del nomadismo e le relazioni con altri temi di Duchamp, come: l’indifferenza, il “portatile” che conducono tutti all’idea del viaggio.
Anche altri artisti hanno lavorato con valige o similari di diversi formati, unendo oggetti di diversa origine, non come semplice accumulo, ma pensando al viaggio.
ALTRI ARTISTI HANNO LAVORATO ALLA VALIGIA E AL VIAGGIO
Per esempio:
- Necessaire per l’oltretomba di Gianfranco Baruchello (1962: valigetta di cuoio con oggetti come: spazzolino da denti, rasoio, passaporto incollati e imbiancati per un oltre la vita)
- By air di Emilio Fantin del 1992; serie di elementi da usarsi durante un viaggio aereo.
