Hermann Hesse – Un libro-confessione – Un libro che soddisfa ed aiuta ad evadere dalla quotidianità
Viaggio a Norimberga, torna in libreria. Fu pubblicato per la prima volta, nel 1927, da Fischer.
Viaggio a Norimberga, è un libro-confessione dove l’autore tedesco ritrova i suoi luoghi dell’infanzia in India.
Chi era Hermann Hesse ?
1877-1962
Qualcuno abbrevia la vita di Hesse in poche frasi: “ sempre in giro, bighellone, di modestia quasi esasperante “. Lui si riteneva un semplice interprete di un’ epoca tormentata.
Ricevette il premio Nobel nel 1946.
Ma il successo per Hermann Hesse arrivò già nel 1904, con il suo primo romanzo Peter Camenzind.
Tra i suoi tanti libri: Siddharta, Narciso e Boccadoro. L’ultimo libro scritto è stato Il gioco delle perle di vetro, uscito nel ’43; un’opera impegnata di opposizione alla barbarie nazista.
Per i detrattori il suo inossidabile successo sarebbe dovuto a mediocrità e genericità.
In realtà fu uno scrittore capace di parlare a tutti, di rara coerenza morale, e con una serie di esperienze di viaggio che lo rendono ancora attuale.
La Svizzera fu la sua patria di adozione.
Viaggiò molto, con ogni mezzo: treni, piroscafi, piccoli aerei, usò anche lo Zeppelin.
Visitò anche le lontane India, dove era nata sua madre, e Indonesia; per l’epoca viaggi molto impegnativi.
Affascinato dalle filosofie orientali vedeva la cultura occidentale come: “ una grande bancarotta della civiltà “.
Nel libro Viaggio a Norimberga, Hermann Hesse parte nel 1927, in treno e vaga sino all’ultima fermata a Norimberga. Nel viaggio tiene letture pubbliche delle sue opere in varie città che poi esplora con spirito curioso del vero viaggiatore. Parla di castelli fiabeschi, serate nelle osterie a bere birra con i locali, sempre alla ricerca della magia nel reale. Anche il lettore viaggerà con lui.
Si scopre anche che lui odia i treni e le stazioni, ma torna felice e stremato dopo avere visto luoghi che lo hanno sedotto ed un amico della sua infanzia. Sempre sull’orlo della depressione che lo accompagna come ombra dell’epoca moderna e di questa civiltà, si salva per il suo grande umorismo.
