Van Reybrouck
Zinco
Una storia minore, ma esemplificativa di tanto altro, raccontata in un reportage dello scrittore belga Van Reybrouck
Come si disegnano e ri-disegnano le frontiere …
Van Reybrouck, da qualcuno è stato nominato come erede del grandissimo giornalista-scrittore R.Kapuscinski; noi riteniamo Kapuscinski; mai raggiunto.
Siamo nel 1815, dopo la battaglia di Waterloo. I problemi della ripartizione storica della zona di miniere di zinco tra olandesi e prussiani, non possono essere risolti facilmente a causa della grande importanza economica del luogo.
Van Reybrouck ci racconta questa storia attraverso le vicende di un modesto fornaio che si trova a vivere, sempre nel medesimo luogo, ma prima come suddito di uno stato neutrale, poi tedesco cittadino del Terzo Reich. Ma per un crudele scherzo della storia, prima di ritornare ad essere cittadino belga, diviene prigioniero di guerra tedesco. Tutto questo senza avere mai attraversato fisicamente alcuna frontiera.
Una piccola storia, che dovrebbe ricordarci com’era l’Europa nei secoli scorsi, le conseguenze nefaste delle guerre combattute con armi convenzionali e quali potrebbero essere le conseguenze di una guerra al giorno d’oggi, che disponiamo di armi per sterminio di massa. Per non dimenticare.
Zinco, Van Reybrouck, Pagine d’Arte, pp. 65, euro 12.
