Il rapporto OCSE è la relazione annuale sullo stato di salute dei cittadini dell’Unione e sulle prestazioni dei sistemi sanitari nei 28 stati Ue
MOLTE COSE SONO CAMBIATE DA QUELLO CHE SIAMO ABITUATI A PENSARE E VERIFICARE
- persistono grandi disparità nell’aspettativa di vita sia per sesso che per status socio-economico
- dal 2011 l’aumento dell’aspettativa di vita è rallentato notevolmente
- le famiglie a basso reddito denunciano, cinque volte più delle famiglie ad alto reddito, esigenze sanitarie non soddisfatte
- fino a un quinto della spesa sanitaria è male utilizzato
- circa 790mila persone nei paesi dell’Ue siano morte prematuramente nel 2016 a causa del fumo [ e/o inquinamento ? !], del consumo nocivo di alcol, di diete non sane e della mancanza di attività fisica
- i decessi nell‘Europa orientale per inquinamento sono quasi 3 volte superiori a quelli della maggior parte dei paesi dell’Europa occidentale
- oltre 1,2 milioni di decessi potevano essere evitati nei paesi dell’Ue nel 2015 con migliori politiche sanitarie pubbliche
- la depressione cronica è segnalata più spesso dalle donne e aumenta con l’età
- Spagna, Francia e Italia occupano le prime tre posizioni nella graduatoria relativa agli ‘anni di vita in buona salute
- Svezia e Malta i paesi in cui si vive meglio dopo i 65 anni
- La Germania, il Belgio e l’Irlanda sono i Paesi in cui si spende di più per i medicinali (circa 600 euro pro-capite all’anno). Danimarca, Romania e Polonia spendono meno; inoltre in questi ultimi paesi lo Stato contribuisce meno
- Ungheria, Irlanda e Danimarca sono i Paesi con il più alto tasso di incidenza del cancro. Austria, Bulgaria e Romania quelli con il più basso
- il diabete è cresciuto in modo significativo: nel 2000 erano 18,3 milioni le persone colpite, oggi sono 32,7 milioni
