Io odio Internet è un romanzo esilarante concepito da una mente geniale, un bestseller controcorrente che fa a pezzi tutti i grandi paradossi dell’era Internet
Più le cose scritte su Facebook o Twitter sono abominevoli o fake news – più genereano traffico
Ovvero generano tanti soldi per i proprietari della rete
L’autrice del libri fa notare come il fango nella rete non sia affatto un effetto secondario …
LA CRUDA VERITA’ E’ CHE SOLO UNA PICCOLA PARTE DI INETRNET E’ UTILIZZATA DA PROFESSIONISTI O PERSONE CHE NE FANNO UN USO CULTURALE O DILETTEVOLE
LA MAGGIRANZA DEL TRAFFICO DELLA RETE RIGUARDA ARGOMENTI CHE NULLA HANNO A CHE FARE CON LA LEGALITA’ E LA MORALE
Io odio internet di Jarret Kobek
«Un’invettiva politica e culturale, un grido prolungato sul potere e sulla moralità nell’era globale. Uno sguardo dentro una mente vivace, in ebollizione. Questo libro ha un’anima, ma ha anche le palle… Il mio consiglio? Sconnettetevi da Twitter per un giorno. E leggete questo».
«The New York Times»
«Un’anatomia eccitante, spassosa e crudele della cultura tecnologica e, in generale, del mondo moderno. Ricorda molto Kurt Vonnegut».
«The Guardian»
«Questo libro succinto, sorprendente, infinitamente consapevole è l’Infinite Jest dell’era di Twitter. Oh, ma è anche il Kurt Vonnegut, lo Swift e il Voltaire dell’era di Twitter. Uno spasso».
«The Times»
«Potrebbe esistere un Houellebecq americano? Jarett Kobek ci si avvicina, nel fervore dei suoi attacchi alle vacche sacre di questa nostra era segretamente vittoriana. Un libro che ho divorato».
Jonathan Lethem
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L’Unione Europea, a differenza degli Stati Uniti, ha cercato in vari modi di contenere lo strapotere di internet, ma il gigante mondiale è ogni giorno più forte.
Gli stessi utenti non si rendono conto di quanti dati personali vengono loro sotratti gratuitamente, per rendere tanti denaro ai padroni della rete.
Nel libro, Io odio internet, la protagonista Adeline scopre a sue spese che, quando si limita a mandare un messaggio dove ricorda a chi copia clandestinamente da internet sta facendo una cosa non legale, viene sommersa da violentissimi attacchi verbali; dei più brutali che si possano immaginare.
L’autrice del libro fa notare come il fango nella rete non sia affatto un effetto secondario, ma faccia proprio parte del gioco; un giochino servito ai poveri disperati umani, perché possano sfogare i loro peggiori istinti e tutte le loro frustrazioni che, con più aumentano (le frustarzioni), con più i poveri umani sentiranno la necessità di sfogare i loro istinti peggiori; non conoscendo altri sfoghi culturalmente più elevati o non potendoseli economicamente permettere (tipo viaggiare, fare sport, andare a teatro, andare a visitare musei e vedere arte, leggere libri che soddisfano, avere conversazioni piacevolmente interessanti ecc..).
D’altra parte, come i topi, che quando vengono messi in gabbie sempre più piccole diventano più aggressivi tra loro, così anche gli umani stanno diventanadolo; in questo ultimo caso anche favorendo, involontariamente, l’arricchimento di pochi.
IRONIA E PENSIERO; da leggere !
Io odio internet, Jarret Kobek, Fazi, pp.336,19 euro.
