La più importante e interessante mostra d’arte del 2018 al Met di New York
Il Met rende omaggio a Delacroix
il più grande esponente del movimento romantico francese
“una delle maggiori forze creative del XIX secolo”
Sino al 6 gennaio 2019 al Metropolitan Museum of Art (Met) di New York
NON LA SOLITA MOSTRA PER ATTIRARE VISITATORI E FARE CASSETTA
Eugène Delacroix fu l’artista che meglio ha seppe incarnare gli ideali e i moti del Romanticismo ottocentesco francese.
Nel 1885 Van Gogh scrisse: “Ciò che trovo di così bello in Delacroix è la sua capacità di rivelare la vitalità dei soggetti, l’espressione e il movimento; che lo pone oltre la pittura stessa”.
Il direttore del Metropolitan Museum of Art di New York, Max Hollein, ha rilasciato questa dichiarazione:
“Delacroix fu una figura che trasformò la storia della pittura europea; la sua influenza ha contribuito significativamente a determinare ciò che oggi concepiamo come moderno nell’arte”.
150 dipinti, disegni, stampe e manoscritti, molti dei quali mai giunti negli Stati Uniti.
Alcuni sono lavori di Delacroix già presenti al Met, ma interessantissimi sono anche gli eccezionali prestiti del Museo del Louvre (che di recente ha dedicato un’esposizione a Delacroix) ed opere provenienti da oltre sessanta musei e collezioni private europee e statunitensi.
Tre le zone in cui è divisa la mostrai, come i punti cardine della carriera del pittore francese.
- Prima sezione: anni della formazione, quando già si guadagnò diversi riconoscimenti pubblici.
- Seconda sezione: opere a tema storico,
- Terza sezione: ultimi anni dell’artista, compreso il grande successo riportato all’Esposizione universale di Parigi del 1855 ed il suo crescente interesse per la natura.
1863: è la data della rivoluzione pittorica avviata dagli Impressionisti con il Salon des Refusés con Monet e compagni; nella medesima data moriva Eugène Delacroix, l’ultimo dei grandi pittori del Salon ufficiale di Parigi.
Foto di copertina – Eugène Delacroix, Self-Portrait with Green Vest, ca. 1837. Musée du Louvre, Paris. © RMN–Grand Palais (Musée du Louvre) / Michel Urtado; particolare.
