Paul Virilio: tra più originali filosofi nel panorama internazionale del secondo ‘900
un uomo che sapeva volare alto
HA PREVISTO I RISCHI DEL PROGRESSO
GENIALE e CORAGGIOSO
Senza peli sulla lingua – capace di vedere anche il lato meno felice del futuro dell’uomo
Attaccato dagli stessi scienziati
fu: filosofo – saggista – urbanista
raffinato osservatore della contemporaneità
tranchant – i suoi giudizi sull’ arte contemporanea
In un mondo dove si riconosce solo il pragmatismo, Paul Virilio è rimasto fedele all’approfondimento critica; uno dei pochi.
Come filosofo, negli anni Settanta aveva approfondito la riflessione sull’importanza della velocità; per lui origine e causa di un certo tipo di organizzazione sociale e controllo politico.
Dell’arte contemporanea ne parlava come di un cortocircuito; disprezzante verso il passato, votata all’innovazione fine a se stessa (che si presta bene a qualunque speculazione; soprattutto per la sua incomprensione per i non addetti). Per Paul Virilio, l’arte comtemporanea sguazza in «idee confuse e acque torbide che sembrano profonde».
Fondò la dromologia, per studiare la velocità quale fattore fondamentale per costruire un controllo sociale.
Secondo Virilio, ogni evoluzione e progresso comprende anche un lato regressivo; in modo particolare con la tecnologia attuale.
Questo pensiero è ben spiegato nel suo libro: La bomba informatica, (1998) Raffaello Cortina, 14,50 euro.
Altro suo libro, del quale consigliamo la lettura:
L’incidente del futuro, (2002), Paul Virilio, Raffaello Cortina, 7,50 euro. In questo libro, Virilio critica la cieca fiducia dell’uomo moderno verso gli ” ESPERTI ” e verso l’attuale e futuro ” fondamentalismo ” tecnoscientifico.
Paul Virilio, ha voluto che la notizia della sua morte raggiungesse il pubblico dopo i funerali; avvenuti lunedì 17 settembre 2018, ” nella più stretta intimità “.
È morto a Parigi all’età di 86; ex direttore della Scuola speciale di architettura.
La conclusione alla quale si può arrivare, dopo avere approfondito le sue riflessioni, sarebbe quella di tornare al ” PENSIERO “; qualcosa della quale nessuno, oggi, vuole più parlare. Non c’è tempo per pensare; la vita è troppo veloce per questo.
