Premesso che personalmente ho sempre fatto vaccinare mio figlio ed io stessa, per ogni viaggio in paesi a rischio, mi sono sempre vaccinata; quindi non leggete questo articolo come scritto da chi è contro i vaccini. Questo non mi esime da alcune considerazioni logiche.
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L’articolo è stato scritto dalla giornalista Grazia Seregni, iscritta all’ORDINE dei Giornalisti ed all’associazione di categoria UGIS (Unione Giornalisti Italiani Scientifici); tra l’altro, l’autrice, ha presentato una delle sue tesi presso l’ Università Statale di Milano sul tema “Alimentazione dello sportivo”; tesi firmata dall’allora rettore prof. Rodolfo Margaria, professore di fisiologia.
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Secondo gli ultimi dati, il paese Europeo con più problemi di morbillo è l’Ucraina.
Guarda caso, il paese di milioni di nostre badanti e cameriere; che viaggiano tutto l’anno avanti e indietro per tornare dai propri familiari; in bus superaffollati.
All’Ucraina, segue la Serbia; anche qui, molti nostri connazionali, hanno rapporti di lavoro, per la manodopera a basso costo, e quindi i viaggi avanti e indietro dall’Italia non mancano.
Terza per diffusione del morbillo, pare sia la Francia.
Quarta la Grecia.
Non è questo un buon motivo per non fare più del turismo in questi Paesi. Il morbillo, la mia generazione 1952, l’ha conosciuto quasi al 100%.
Si andava all’asilo e si prendevano tutte le malattie come il morbillo, la pertosse ecc..
I genitori, o i nonni, si davano da fare per assistere i piccoli malati e, allora, non ricordo un solo morto, nelle varie scuole della mia città.
Oggi, evidentemente, siamo tutti più deboli e/o non vogliamo perdere tempo a curare nemmeno l’influenza; subito medicinali che ci riportino in attività e, soprattutto, non costringano i genitori a curarci; perché con i ritmi moderni, la loro carriera ne risentirebbe pesantemente.
Anni di potenti antibiotici; dati ai bambini appena la mamma li portava dal pediatra, che diagnosticava un’influenza .. ci hanno indebolito ?
Finalmente, abbiamo capito che gli antibiotici non vanno usati impropriamente.
Ma continuiamo ad usarli, in enormi quantità, negli allevamenti e quindi li ingeriamo senza volerlo; indebolendo le reazioni del nostro organismo quando ce ne sarà bisogno …
Per non parlare delle quantità di cortisone che vengono prescritte; a noi pare in eccesso (ne abbiamo avuto esperienza personale; dopo una brutta ferita da caduta sull’asfalto. Tre Pronti Soccorso in tre giorni e un infelice farmacista che non ha migliorato il problema perché il cortisone sulla piaga aperta della ferita, vicino all’occhio, entrava nello stesso causando dolori lancinanti per tre indimenticabili notti) . Il medico di famiglia ha risolto tutto con disinfettanti e impacchi di malva (avevo la piaga della ferita e i sassolini di asfalto nelle cute, gli impacchi di malva hanno fatto staccare i sassolini di asfalto senza danneggiare la cute, mentre il farmacista mi aveva consigliato di strapparli uno per uno con una pinzetta). Non voglio demonizzare i farmacisti; ho solo riportato una mia esperienza.
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Il nostro corpo, quando ci ammaliamo, ci manda dei segnali, ci dice che in quel momento siamo deboli. La febbre ci avverte che abbiamo bisogno di riposo e cibo leggero. Forse ci siamo affaticati più di quanto il nostro organismo sia stato disposto a sopportare; anche se non ce ne siamo resi conto.
Insomma, la malattia in genere, per una persona con un apparato immunitario sano, andrebbe accettata come momento di riposo dell’organismo e di ripresa, ma i ritmi della vita moderna non lo permettono.
Non voglio dire, non vacciniamo i bambini, ma le nostre 10 vaccinazioni, l’ex ministra ne voleva molte di più, ci sembrano un numero eccessivo per i bambini dotati di un apparato immunitario normalmente sano.
Tornando al morbillo, forse si sta un poco forzando la mano, ma nessun bambino sano è morto per un vaccino … peccato che molti siano alquanto debolucci… una volta c’era la crudele selezione naturale.
Se nascevi molto prematuro, nessuno poteva salvarti, oggi è possibile, con tante cure specifiche ed ecco che anche questo è un piccolo esempio di come siamo tutti più vulnerabili.
Più deboli anche verso i vaccini; infatti per alcuni casi è prevista l’esenzione di legge.
