Grégory Roose ha organizzato una petizione contro la partecipazione del cantante al concerto al Bataclan che ha raccolto quasi 10.000 firme Domenica è stato un boom di hashtag #Bataclan e #Medine
A ottobre
un concerto in un luogo che ha visto morire 90 persone per mano jihadista
Titola Le Figaro: il concerto del rapper Médine al Bataclan è controverso .
Le associazioni delle famiglie delle vittime del Bataclan sono contrarie
Il rapper Médine è anche l’autore di un album (del 2005) dal titolo «Jihad», dove lui dice che per Jihad intende «la più grande battaglia è contro sé stessi». Spiegando che la Jihad sarebbe per Médine solo il simbolo di una battaglia interiore, non una guerra.
A detta del cantante rapper Médine, la parola Jihad è utilizzata solo per combattere l’estremismo radicalizzato, ma molti trovano le parole delle canzoni del rapper particolarmente violente e quindi provocatorie e interpretabili a doppio senso …
Forse, fosse solo per buon gusto, non era meglio evitare un concerto di questo genere proprio al Bataclan ?
In molti si chiedono cosa ci sia di male a far cantare l’Islam moderato …
Democrazia … e i suoi limiti ?!
Qualcuno potrebbe approfittarne; come è sempre successo nella storia; il più furbo vince.
Si è parlato di parole che potrebbero avere doppio senso; attenzione ex Unione Sovietica docet (= ci insegna) !
Il cantante Médine è francese, di origini algerine, e nei suoi testi canta la jihad (come scrivono alcuni giornali).
Ma lui, Médine, si dice “laico e di sinistra”.
SARA’ VERO ?? QUALCUNO CI VEDE DELLA PROPAGANDA ESTREMISTA NASCOSTA
Il Giornale titola oggi: “ … guerra al rapper che canta la Jihad al Bataclan ”
UNA VERITA’ STORICA
I tempi del comunismo dell’Unone Sovietica, e non solo, ci hanno insegnato che i veri sovversivi, quelli più pericolosi per il sistema : sono le parole, che oggi possono essere quelle di un rapper; considerata la diffusione attuale della musica nel mondo.
Non è questione di essere buonisti o razzisti, già avere offeso Allah, come accaduto con il giornale francese satirico Charlie Hebdo, ha segnato l’intensificazione violenta del terrorismo internazionale.
Noi vogliamo pensare che la Francia sia in buona fede rispettando i diritti di tutti a cantare, come ci insegna la democrazia.
Però … secondo noi, conoscendo bene come sarebbe stato interpretato dai mussulmani (che hanno una cultura diversa dalla nostra) quello che aveva pubblicato Charlie Hebdo, avrebbe potuto (dovuto?!) evitare quella provocazione.
Questo dimostra che la nostra democrazia ha delle falle, che qualcuno potrebbe avere studiato accuratamente e averne fatto l’arma vincente di una conquista politico-religiosa-commerciale.
Due filosofi avevano criticato Médine per la sua conzone dopo gli attacchi dell’11 settembre :
Vincent Cespedes su Huffington post; Alain Finkielkraut, alla Jewish Community Radio, aveva ddetto:
«Ha iniziato la carriera con una scusa musicale per gli attacchi dell’11 settembre e Bin Laden».
Médine si difende dicendo che il suo album «deve essere giudicato come un pezzo di rap e non come un opuscolo islamista» !
INTANTO SI STA FACENDO TANTA PUBBLICITA’ GRATUITA …
