Ultime notizie sul Caso Skripal, Russia:
Titola La Stampa:
Regno Unito, caso Skripal: nessuna prova che l’agente nervino provenga dalla Russia.
Scrive sempre La Stampa :
Il direttore del laboratorio militare britannico di Porton Down, Gary Aitkenhead, ha ammesso oggi in un’intervista che al momento «non è stata verificata la provenienza precisa» dell’agente nervino di «tipo Novichok» che il 4 marzo ha gravemente intossicato l’ex spia russa Serghei Skripa (capo dell’Svr russo, il servizio di spionaggio all’estero).
Aitkenhead ha peraltro respinto di nuovo i sospetti di Mosca che la sostanza sia uscita dal suo laboratorio, mentre ha aggiunto che «probabilmente solo uno Stato» avrebbe potuto produrlo.
Ma senza indicare la Russia o alcun Paese specifico.
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Dialogo per evitare crisi come missili Cuba
“… un sano dialogo” tra Mosca e l’Occidente nel caso Skripal, per evitare una nuova gravissima crisi come quella dei missili di Cuba.
“È importante interrompere questo gioco irresponsabile che consiste nell’aumentare sempre la posta in gioco e rinunciare a ricorrere alla forza nelle relazioni internazionale, nel non portare la situazione fino a una nuova crisi di Cuba”
Lo ha sollecitato il capo dell’Svr russo, il servizio di spionaggio all’estero, Sergei Naryshkin.(ANSA)
“Anche nel caso della grottesca provocazione avvenuta con gli Skripal, fabbricata grossolanamente dai servizi di Gran Bretagna e Stati Uniti, una parte degli stati europei non si affanna a seguire senza battere ciglio Londra e Washington e preferisce non comprendere quello che è successo”
Lo ha dichiarato sempre Naryshkin; durante una conferenza internazionale sulla sicurezza di Mosca.
(fonte AFP) Fco MAZ
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Riceviamo da ISPI Istituto per gli Studi di Politica Internazionale
ISPI a Roma il prossimo 18 aprile la conferenza “Dalle sanzioni alle espulsioni: quale futuro per le relazioni tra Europa e Russia?”.
Il tentato omicidio dell’ex spia del KGB Sergej Skripal ha scatenato una reazione comune da parte di molti Paesi occidentali, volta a esprimere solidarietà con il Regno Unito e a isolare la Russia internazionalmente.
Sembra sempre più difficile che l’Unione Europea allenti il presente regime sanzionatorio con il paese e, anzi, potrebbe inasprire le sanzioni economiche già esistenti.
È in questo contesto di crescente scontro diplomatico e commerciale con l’Occidente che in Russia si sono svolte le elezioni presidenziali del 18 marzo, che hanno avuto un prevedibile vincitore: con oltre il 75% dei voti, Vladimir Putin si riconferma alla guida del Cremlino per altri sei anni.
Da sempre la Russia è al centro dell’attenzione dell’ISPI e, per capire quali sfide interne e internazionali la aspettano nel breve e medio termine, sono stati recentemente pubblicati due rapporti:
“Russia 2018: Predictable Elections, Uncertain Future” e “La Russia post-sovietica” (Mondadori),
un focus e un dossier sulle partite che il paese ha aperto sul piano diplomatico.
Inoltre, si è tenuta una tavola rotonda sulle elezioni e gli analisti dell’ISPI hanno attivamente contribuito al dibattito pubblico italiano e internazionale.
Il Presidente Giampiero Massolo è intervenuto sul tema su La Stampa con questo articolo.
Infine, per discutere circa la possibile evoluzione delle relazioni con l’Occidente anche alla luce dei recenti avvenimenti, l’ISPI promuove a Roma il prossimo 18 aprile la conferenza “Dalle sanzioni alle espulsioni: quale futuro per le relazioni tra Europa e Russia?”.
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